fondo di garanzia, tassi, mutuo, prima casaGli analisti sono convinti: il mercato immobiliare ha ripreso la marcia, anche grazie al continuo incremento nella richiesta di mutui, trainati dai tassi convenienti e dalla ritrovata fiducia da parte delle famiglie, convinte sempre più anche dalle opzioni offerte dagli istituti online.

 

Se è vero che più indizi fanno una prova, ora si può affermare che il mercato immobiliare italiano è in ripresa, almeno sul versante dei volumi. Anche nel terzo trimestre di questo 2016, infatti, le compravendite sul territorio nazionale sono in ambiente positivo, facendo registrare un +17,8% rispetto allo scorso anno. Inoltre, come spiega uno studio dell’Osservatorio immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, questo è solo il dato medio, visto che alcuni settori come il terziario viaggiano a ritmi molto interessanti (+31,1%, oltre il doppio rispetto al trimestre precedente).

 

Il mercato immobiliare. Guardando agli andamenti nelle grandi città, le performance migliori sono quelle di Genova, che registra un +25%; a seguire ci sono Milano, Bologna e Torino, con dati superiori al 20 per cento, e Firenze (+13,3%); meno positiva la situazione a Roma, Palermo e Napoli, che invece aumentano con percentuali inferiori alle due cifre (a Napoli appena +2,4%). Con questi numeri, l’obiettivo stabilito a inizio anno (e definito ottimistico) di 500mila compravendite può essere effettivamente raggiunto; e con un pizzico di ottimismo è possibile anche ritoccare al rialzo le stime del 2017, alzando l’asticella a 600mila compravendite annue che rappresentano il livello standard del mercato italiano.

 

I tre motivi. Secondo gli analisti, i fattori principali di questa ripresa generale sono fondamentalmente tre: i prezzi ancora relativamente bassi in gran parte delle città italiane, domanda tornata forte e soprattutto mercato dei mutui conveniente.

 

Crescono i mutui. Su questo ultimo aspetto ovviamente si erge un punto interrogativo, che riguarda la durata della contrazione dei tassi di interesse, ormai a livelli record da tempo. E sembra proprio che le famiglie italiane abbiano “approfittato” della situazione, come certificano i dati relativi al boom delle richieste di nuovi prestiti o di surroghe, che nel solo mese di novembre sono aumentate del 13,3% rispetto allo stesso mese del 2015.

 

Il mattone per gli italiani. A sentire Simone Capecchi, Executive Director di CRIF, queste cifre confermano “il percorso di recupero del comparto. D’altra parte i prezzi di acquisto degli immobili e i tassi di interesse applicati, che si mantengono favorevoli, stanno alimentando il ritorno di interesse verso l’investimento immobiliare. Nel nostro Paese, nonostante il permanere di zone con fragilità reddituali, l’investimento immobiliare continua ad essere un pilastro tradizionale dell’allocazione delle famiglie e il ricorso all’indebitamento rappresenta il fattore in grado di dare concretezza alle intenzioni di acquisto”.

 

Mutuo più facile e conveniente. A spingere verso l’alto le richieste degli italiani sono anche le nuove modalità di accesso ai finanziamenti, soprattutto attraverso le opportunità della Rete: la comparsa di player online, come il colosso Ing Direct, ha infatti smosso le acque e “costretto” anche gli istituti di credito tradizionali a rivedere i propri parametri e allentare i cordoni delle borse. Situazione di cui hanno tratto giovamento le famiglie alla ricerca di un mutuo finalizzato all’acquisto di una casa, per coronare quello che resta il principale desiderio per molti dei nostri connazionali.

 

Prestiti per la casa. Che la stagione dei finanziamenti a tassi più che convenienti stia incidendo, e di molto, sulla ripresa del mercato immobiliare risulta evidente anche dalle analisi più profonde del comparto: la quota di acquisti finanziati con mutuo ipotecario, infatti, supera l’80%, e un anno fa invece era al 65,7%. Anche il rapporto tra prestito e valore dell’immobile continua a salire, raggiungendo il livello più elevato dall’inizio della serie e portandosi al 74,7%. Ancora fermi invece i prezzi, che però almeno non sono più segnalati in caduta netta, così che, come spiega Fabiana Megliola, responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, “per la fine dell’anno prevediamo un ribasso dei prezzi compreso tra il -2% e lo zero”.