Un automobilista ha visto la sua multa per eccesso di velocità annullata grazie a una sentenza del Giudice di pace: il motivo sta nel fatto che l’auto dei vigili era in quel momento, paradossalmente, in divieto di sosta.


I fatti risalgono a novembre dello scorso anno, nel comune di Fontana Liri, in provincia di Frosinone. In un tratto urbano lungo la Regionale 82, noto per il frequente superamento del limite di velocità di 50 km/h, un automobilista è stato multato per eccesso di velocità. La rilevazione è avvenuta tramite un autovelox mobile collocato accanto alla vettura dei vigili urbani, che ostruiva completamente il passaggio pedonale.

L’irregolarità è stata documentata da un altro automobilista, che ha fotografato l’auto della Polizia Locale in sosta vietata e condiviso l’immagine sui social. L’immagine ha rapidamente scatenato un’ondata di indignazione tra gli utenti, spingendo il multato a presentare ricorso.

Multa annullata perché auto dei vigili era in divieto di sosta

Il Giudice di pace di Cassino ha accolto il ricorso presentato dall’automobilista, annullando la sanzione per eccesso di velocità e condannando il Comune a coprire le spese legali. La sentenza si basa su un principio chiaro e imprescindibile: le autorità incaricate di garantire il rispetto delle norme devono, prima di tutto, rispettarle esse stesse. Nel caso specifico, l’auto dei vigili urbani era parcheggiata in divieto di sosta, una condotta che ha compromesso la validità della multa emessa tramite il dispositivo autovelox.

Il rispetto delle regole da parte delle autorità

Il giudice ha sottolineato che il mancato rispetto delle norme da parte delle Forze dell’Ordine non è soltanto una questione formale, ma mina la fiducia dei cittadini nell’imparzialità e nell’efficacia del sistema sanzionatorio. La pattuglia, posizionandosi in violazione delle regole, ha influenzato direttamente la legittimità dell’accertamento delle infrazioni stradali. La decisione non riguarda solo la singola multa annullata, ma stabilisce un criterio generale di coerenza e correttezza che deve essere rispettato da chi è chiamato a far applicare le leggi.

Implicazioni giuridiche e precedenti rilevanti

Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di contestazioni legate all’uso di autovelox e ad altri strumenti di controllo stradale. Negli ultimi anni, numerose multe sono state invalidate per irregolarità, come il posizionamento scorretto degli apparecchi o la mancata segnalazione della loro presenza. La Corte di Cassazione, con una serie di sentenze recenti, ha ribadito l’obbligo di conformità agli standard di omologazione e installazione, evidenziando che qualsiasi irregolarità rende nullo il verbale di accertamento.

La vicenda di Cassino, quindi, rappresenta un precedente significativo, poiché stabilisce un limite invalicabile alle modalità operative delle autorità. Se la sentenza dovesse essere citata in casi futuri, potrebbe rafforzare ulteriormente la posizione di chi contesta multe emesse in situazioni analoghe, imponendo un maggiore rigore nell’uso degli strumenti di controllo.

Come fare ricorso in questi casi?

Se si ritiene che una multa per eccesso di velocità emessa tramite autovelox sia illegittima, è possibile presentare ricorso seguendo i seguenti passaggi:

Verifica preliminare della multa

Prima di procedere, è fondamentale controllare attentamente i dettagli del verbale:

  • Posizionamento dell’autovelox: deve essere segnalato con appositi cartelli o dispositivi luminosi, come previsto dal Codice della Strada.
  • Omologazione e taratura: l’apparecchio deve essere omologato e sottoposto a controlli periodici per garantirne l’accuratezza.
  • Condotta delle Forze dell’Ordine: se il dispositivo è stato utilizzato in modo irregolare (ad esempio, la pattuglia è stata trovata in divieto di sosta), ciò potrebbe invalidare la multa.

Raccolta delle prove

È importante documentare eventuali irregolarità:

  • fotografare il luogo in cui è stato posizionato l’autovelox.
  • richiedere copia del certificato di omologazione e dell’ultimo controllo di taratura.
  • e annotare la segnaletica stradale presente sul tratto di strada.

Presentazione del ricorso

Il ricorso può essere presentato in due modi:

Ricorso al Prefetto

  • Tempistiche: il ricorso deve essere presentato entro 60 giorni dalla notifica della multa
  • Modalità: il ricorso può essere inviato tramite raccomandata A/R o depositato presso l’ufficio della Polizia locale che ha emesso la multa
  • Vantaggi: procedura gratuita
  • Svantaggi: in caso di rigetto del ricorso, si dovrà pagare il doppio della multa.

Ricorso al Giudice di Pace

  • Tempistiche: il ricorso deve essere presentato entro 30 giorni dalla notifica della multa (o 60 giorni per i residenti all’estero).
  • Modalità: il ricorso va presentato presso l’ufficio del Giudice di Pace competente per territorio, allegando:
    • una copia del verbale
    • la documentazione a supporto del ricorso (fotografie, certificati, ecc.)
    • la ricevuta del pagamento del contributo unificato (circa 43 euro per importi fino a 1.100 euro).
  • Vantaggi: maggiore possibilità di far valere le ragioni con argomentazioni dettagliate.
  • Svantaggi:  tempi di attesa più lunghi e costi iniziali.

Argomentazioni da includere nel ricorso

Nel ricorso, devono essere specificate con chiarezza le seguenti informazioni:

  • l’eventuale mancanza di segnaletica che indichi la presenza dell’autovelox.
  • l’irregolarità nel posizionamento dell’apparecchio o nella condotta delle Forze dell’Ordine (ad esempio, la pattuglia era parcheggiata in divieto di sosta).
  • e infine l’assenza o irregolarità nei certificati di omologazione e taratura.

Aspettare l’esito

Il Prefetto o il Giudice di Pace analizzeranno la richiesta e comunicheranno l’esito. Se il ricorso viene accolto, la multa sarà annullata e non sarà necessario effettuare il pagamento.

Consigli finali

  • Consultare un avvocato: in caso di situazioni complesse, può essere utile rivolgersi a un esperto in diritto amministrativo o stradale per una consulenza.
  • Agire tempestivamente: è fondamentale rispettare i termini per la presentazione del ricorso.
  • Conservare tutta la documentazione: è consigliato mantenere copia del verbale, delle prove raccolte e della ricevuta di invio del ricorso.

Riforma del Codice della Strada: verso una maggiore severità

Nel contesto dell’entrata in vigore della riforma del Codice della Strada, che introdurrà multe più pesanti e regole più stringenti per gli automobilisti, emergono interrogativi sulla capacità delle autorità di applicare le norme in modo impeccabile. Questo caso dimostra come errori procedurali, anche apparentemente marginali, possano erodere la legittimità delle sanzioni e compromettere l’efficacia delle politiche di sicurezza stradale.

La sentenza di Cassino, pur riguardando un episodio circoscritto, solleva un tema centrale: il rispetto reciproco tra cittadini e istituzioni. Solo garantendo trasparenza, correttezza e coerenza nell’applicazione delle regole, si può rafforzare la fiducia nella giustizia e favorire comportamenti responsabili da parte di tutti gli attori coinvolti.