L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) richiama l’attenzione sulla necessità di documentare in modo adeguato i controlli effettuati durante l’esecuzione dei contratti di appalto di servizi, evidenziando carenze emerse in un caso relativo al Comune di Bologna.


Con la delibera 391/2024, l’Autorità ha posto l’accento sull’importanza dei controlli scrupolosi e documentati come strumento indispensabile per garantire che le prestazioni previste dai contratti siano eseguite secondo i criteri tecnici e qualitativi stabiliti. L’istruttoria, condotta su un appalto triennale per il servizio di pulizia di edifici pubblici, ha messo in luce diverse criticità nell’attività di verifica da parte dell’amministrazione.

Il quadro normativo e i rilievi dell’ANAC

Secondo gli articoli 17 e 18 del Decreto Ministeriale n. 49 del 7 marzo 2018, è obbligatorio che le stazioni appaltanti documentino in forma scritta i controlli effettuati durante l’esecuzione dei contratti. Tuttavia, nel caso specifico del Comune di Bologna, è emerso che tali verifiche non sono state svolte in maniera strutturata e supportata da evidenze documentali.

Le carenze riscontrate includono:

  • L’assenza di report sistematici sulle verifiche di qualità.
  • Un approccio passivo basato sull’assenza di segnalazioni di disservizi da parte dei referenti anziché su un’attività proattiva di controllo.
  • Il mancato utilizzo di strumenti previsti come visite ispettive, controlli a campione e check list operative.

Ruoli e responsabilità nel processo di controllo

L’ANAC ha ribadito che il Responsabile Unico del Procedimento (RUP) e il Direttore dell’Esecuzione del Contratto (DEC) svolgono un ruolo cruciale nella gestione e nel monitoraggio delle prestazioni contrattuali. Entrambi hanno il compito di garantire che i servizi siano erogati rispettando i termini contrattuali, sia sotto il profilo tecnico che qualitativo.

Nel caso analizzato, l’attività del DEC è stata delegata ai referenti delle strutture interessate, senza un adeguato coordinamento o supervisione diretta. Questo ha comportato un’assenza di controllo attivo, come richiesto dalla normativa.

Le implicazioni del caso di Bologna

L’istruttoria ha evidenziato che le verifiche effettuate dal RUP e dal DEC non sono state sufficientemente documentate. Le dichiarazioni rilasciate nelle controdeduzioni non hanno fornito prove concrete dell’avvenuto controllo sulla regolare esecuzione delle prestazioni.

Inoltre, la pratica di risolvere gli inadempimenti con il ripristino delle condizioni iniziali, senza applicare le penali previste, è stata considerata non conforme ai termini contrattuali. Tale approccio, secondo l’ANAC, rischia di compromettere il principio di trasparenza e il rispetto delle clausole stabilite.

Misure correttive e prospettive future

L’appalto oggetto dell’indagine, affidato al Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) Rekeep, è stato prorogato fino al settembre 2025. Nel frattempo, il RUP ha annunciato misure correttive per standardizzare e documentare meglio l’attività di controllo, in linea con i requisiti normativi.

L’ANAC ha inoltre sottolineato che l’uso di portali web per la reportistica da parte degli appaltatori non esonera le stazioni appaltanti dall’effettuare le verifiche previste. Questi strumenti devono essere integrati da controlli attivi e da una documentazione accurata che possa attestare la regolarità dell’esecuzione contrattuale.

Il monito dell’ANAC: serve documentare i controlli durante gli appalti di servizi

Il caso del Comune di Bologna evidenzia la necessità di rafforzare la trasparenza e la tracciabilità nei processi di controllo degli appalti pubblici. Documentare in modo sistematico le attività di verifica non solo tutela l’interesse pubblico, ma garantisce anche il rispetto delle condizioni contrattuali e la qualità dei servizi offerti.

L’ANAC, con i suoi richiami, intende promuovere un modello di gestione degli appalti basato su rigore, trasparenza e responsabilità, elementi fondamentali per prevenire irregolarità e garantire un’efficace esecuzione delle prestazioni.

Il testo della delibera

Qui il documento completo.