Nella serata di ieri, 7 giugno 2023, il Consiglio dei Ministri ha approvato il Ddl sulla violenza contro le donne: ecco tutte le misure.
Misure Ddl violenza contro le donne: dopo gli ultimi casi di femminicidio, il Governo ha deciso di agire in modo perentorio, per fermare le violenze.
Per questo, nella serata di ieri, 7 giugno 2023, il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo decreto legge sulla violenza contro le donne, con diverse misure che prevedono pene più severe e maggiori tutele per le donne.
Vediamo quali sono.
Ddl violenza contro le donne: ecco le misure
Come anticipato dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio, il decreto legge avrebbe incluso interventi estremamente severi.
Dopo il Consiglio dei Ministri ha affermato:
“Per quanto elevate e irrogate rapidamente, le pene non costituiscono mai una deterrenza assoluta, soprattutto in questo tipo di reati. Solo con un’operazione culturale possiamo iniziare a ridurre se non eliminare reati odiosi: deve iniziare nelle scuole e proseguire dappertutto, anche nelle carceri”.
Ecco le misure nello specifico.
Braccialetto elettronico
Viene confermata l’intensificazione dell’utilizzo del braccialetto elettronico, per coloro che si trovano agli arresti domiciliari.
Attualmente, la misura è a discrezione del giudice, previo consenso dell’indagato. Ma con la nuova normativa, l’applicazione diventa automatica per i reati legati alla violenza di genere, sempre previo consenso.
Ammonimento e sorveglianza speciale
È stato previsto anche un ampliamento dei reati che prevedono un ammonimento, descritto dalla Ministra delle Pari Opportunità Eugenia Roccella, come “il cartellino giallo dell’uomo violento”.
Sarà introdotta anche la sorveglianza speciale, non solo per stalking e maltrattamenti, ma anche per tentato omicidio, revenge porn e deformazione permanente dell’aspetto (le aggressioni con l’acido).
Aumento delle pene
Per i recidivi, è previsto un aumento delle pene, in caso di violenza, lesioni personali, violenza privata, minacce, atti persecutori, revenge porn, violenza sessuale, violazione di domicilio e danneggiamento.
Le pene saranno aumentate se il reato sarà commesso nell’ambito della violenza domestica, anche se la persona offesa è diversa da quella per la cui tutela è già stato adottato l’ammonimento.
Flagranza differita
La misura prevede che il soggetto può essere colto in flagranza se, da quanto emerge da registrazioni video o foto, è inequivocabilmente autore del reato.
L’arresto e l’identificazione devono comunque essere, in questo caso, completate entro le 48 ore dal fatto.
Formazione magistrati
Come spiegato dalla Ministra Roccella, sarà centrale la formazione dei magistrati, anche se si tratterà di un percorso lungo, ma necessario, perché le competenze che si devono sviluppare, per affrontare in modo adeguato una cosa così specifica come la violenza contro le donne, hanno bisogno di formazione.
I magistrati, quindi, dovranno essere specializzati e i processi dovranno essere affidati sempre agli stessi magistrati, in modo da sviluppare competenze con la formazione sul campo.
Priorità nella trattazione dei processi
Tra le misure, si prevede la priorità nella trattazione dei processi.
Il pm valuterà senza ritardo, e comunque entro 30 giorni dall’iscrizione del nominativo della persona nel registro delle notizie di reato, la sussistenza dei presupposti di applicazione delle misure cautelari.
Il giudice, poi, provvederà poi con un’ordinanza, da adottare entro il termine di 30 giorni.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it