Alcune recenti ricerche accademiche, che fanno emergere dati contrastanti sui vaccini attuali, potrebbero spingere l’opinione pubblica a misure alternative agli attuali obblighi di vaccinazione e alla correlata copertura del Green Pass.
Scopriamo più nel dettaglio di cosa si tratta.
Nuovi studi sui vaccini e nuovi dati da elaborare
Una ricerca scientifica recente della CDC COVID-19 Vaccine Task Force, ad esempio, metterebbe in evidenza rischi di miocardite nei giovani, che in percentuale potrebbero superare i benefici del vaccino.
Lo studio può essere consultato in lingua inglese all’indirizzo:
https://www.cdc.gov/vaccines/acip/meetings/downloads/slides-2021-08-30/03-COVID-Su-508.pdf
Un altro studio, pubblicato sull’AHA Journals conclude che la proteina Spike SARS-CoV-2 comprometterebbe la funzione endoteliale tramite la sotto regolazione di ACE 2.
Anche di questo studio vi diamo il riferimento all’articolo originale:
https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/CIRCRESAHA.121.318902.
Un ultimo studio, ad opera del Salk Institute, conclude che la nuova proteina spike del coronavirus potrebbe svolgere un ruolo chiave aggiuntivo nella malattia.
Il link dell’articolo originale in lingua inglese è disponibile all’indirizzo:
Possibili misure alternative a vaccini e Green Pass?
In alternativa ai vaccini e quindi alla copertura del green pass, si pensa anche a nuove strategie di protezione dal Covid-19 sui luoghi di lavoro, nei mezzi di trasporto e anche nelle abitazioni, con tecniche di protezione innovative ma testate da anni anche contro l’esposizione ai virus e ai batteri.
Questi sistemi potrebbero rappresentare una soluzione alternativa utile a bloccare la trasmissione del virus negli ambienti dove vengono utilizzati.
Un esempio sono i prodotti della Puradigm, brevetto che certifica l’annullamento virale entro le 24 ore dall’istallazione in ambiente altamente infetto, di cui riportiamo link in lingua inglese: https://www.puradigm.com/validations/.
A tal proposito, infatti, per queste nuove tecnologie l’Università di Verona ha annunciato un Master Universitario internazionale di Secondo Livello “Oxygen-ozone therapy in the medical practice: from basic mechanisms to treatment” della durata di un anno rivolto esclusivamente a Laureati in Medicina e Chirurgia, italiani e stranieri, proprio per l’applicazione di queste soluzioni tecnologiche, per la prevenzione e gestione degli ambienti di lavoro consultabile al sito: https://www.corsi.univr.it/?ent=cs&id=1017&menu=home&lang=it.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it