misery indexIl Misery Index Confcommercio scende a quota 20,2 rispetto al 20,5 registrato a marzo, grazie alla diminuzione del tasso di disoccupazione estesa (16%, giù dello 0,2%) e alla stabilità dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto.

 

Nello scorso mese di aprile 2015 il Misery Index Confcommercio si è attestato a 20,2 punti, in discesa di tre decimi di punto rispetto al mese precedente.

 

Dopo due mesi di aumento, il MIC torna così a calare grazie alla riduzione della disoccupazione e alla stabilità dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto. Ad aprile il tasso di disoccupazione ufficiale è sceso al 12,4% (-0,2% rispetto a marzo e -0,1% nei confronti di un anno prima) e il numero di disoccupati è sceso sotto i 3,2 milioni (-40mila unità sul mese precedente e -17mila rispetto ad aprile 2014).

 

Il numero di occupati è aumentato di 159mila unità rispetto a marzo e di 261mila nei confronti dello stesso mese del 2014. Sempre ad aprile le ore di CIG autorizzate sono diminuite dello 0,9% nei confronti di marzo e del 36,9% rispetto allo stesso mese del 2014. Sulla base di questa stima, l’Ufficio Studi Confcommercio ha calcolato che le ore di CIG utilizzate, “destagionalizzate e ricondotte a ULA”, sono diminuite di 2mila e 600 unità su base mensile proseguendo il processo di riduzione di quest’area della disoccupazione estesa. In controtendenza rispetto a queste dinamiche il numero di scoraggiati è stimato, anche ad aprile, in crescita rispetto a marzo.

 

Il combinarsi della diminuzione dei disoccupati ufficiali e del numero di persone in CIG con l’aumento degli scoraggiati ha determinato una modesta riduzione del tasso di disoccupazione esteso, sceso al 16%. Nello stesso mese i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto hanno registrato una variazione nulla.