minacce-di-morte-a-mattarellaMinacce di Morte a Mattarella: e la Rete si mobilita per esprimere la solidarietà al Capo di Stato.


Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al centro suo malgrado della contorta vicenda che ha visto il governo tra Lega e Cinque Stelle morire sul nascere. Sui social qualche militante facinoroso minaccia. Da Luigi Di Maio e Matteo Salvini arrivano critiche anche sferzanti. Ma l’Italia si mobilita in solidarieta’ del presidente della Repubblica.

 

Tremila firme raccolte in poche ore dal sito Progressi, e una manifestazione di piazza animata dal centrosinistra, tra le altre iniziative.

 

“Il Presidente ha esercitato le proprie prerogative costituzionali rispetto alla formazione di un esecutivo che avrebbe rischiato di portarci fuori dalla moneta unica e così minacciare la stabilità economica e finanziaria del nostro Paese. Al di là della questione Euro, ciò che allarma davvero sono i toni eversivi che questi politici stanno usando contro la Presidenza della Repubblica e con essa contro tutte le istituzioni democratiche del Paese” è scritto nel messaggio di lancio della raccolta.

 

 

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Per le minacce la Polizia postale ha avviato un monitoraggio sui siti web e social per segnalare all’autorità giudiziaria tutti i comportamenti e le dichiarazioni contro il presidente della Repubblica.

 

Un lungo striscione e’ stato appeso ai balconi del gruppo Pd del Campidoglio: “Viva la Costituzione e la Repubblica”, si legge.

 

Quella di Mattarella è stata un’azione “a legittima difesa della nazione”. “Un gesto di straordinaria responsabilità”. E’ il commento di Gianluca Maria Esposito, direttore della Scuola Anticorruzione e Appalti nella Pa dell’Universita’ degli Studi di Salerno e docente di diritto amministrativo, intervistato dalla Dire. Il docente ricorda che l’articolo 92 della Costituzione attribuisce al presidente della Repubblica il potere di nomina dei ministri, “il presidente del Consiglio incaricato è solo un proponente, la nomina insindacabile spetta al Capo dello Stato”.

 

 

Quindi l’impeachment è “un tema che non esiste perché non c’è alto tradimento”. Secondo Esposito l’accusa evocata dal Movimento 5 stelle è “una ipotesi che risponde a una logica demagogica per nulla rispettosa dei poteri del Capo dello Stato. Non si può imputare al presidente di aver esercitato i poteri che la Carta gli attribuisce”.