In positivo, per il quarto trimestre consecutivo, i passaggi di proprietà rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A fare da traino ancora il Nord, con un +24,1 per cento. Il mercato degli immobili in Italia continua a crescere nei suoi vari segmenti e lo fa a ritmi sempre più sostenuti. È questo ciò che emerge dalla lettura dei dati contenuti nella prima nota trimestrale 2016 dell’Osservatorio del mercato immobiliare (Omi), disponibile da oggi sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate. Per il quarto trimestre consecutivo la variazione delle negoziazioni, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ha chiuso in positivo, con +17,3% quale dato complessivo, superando le 244mila unità totali.
Come già nel terzo trimestre 2015, l’ascesa del mercato dimostra di avere carattere generale e si estende a tutti i comparti, ma questa volta con tassi di crescita decisamente più elevati. L’incremento maggiore interessa il segmento residenziale, con una variazione percentuale (+20,6%) che, se si escludono i ripetuti crolli avvenuti durante il 2012, non trova precedenti nella serie storica analizzata nella nota. Il mercato delle pertinenze riconducibili, in larga parte, a immobili al servizio delle abitazioni quali cantine, box e posti auto, si colloca poco al di sotto (+17,3%), in linea col dato complessivo.
Il momento favorevole coinvolge anche l’intero settore del non residenziale, sebbene con intensità diverse. Il commerciale, dopo la flessione dell’ultimo trimestre 2015, con 6.774 negozi compravenduti fa segnare un +14,5%, risultato inferiore soltanto al +20,3% registrato nel terzo trimestre del 2007. In deciso rialzo anche la compravendita degli immobili a destinazione produttiva (+7%), reduci da tre trimestri negativi su quattro nel 2015. Il settore relativo a uffici e istituti di credito, con oltre 2mila Ntn, si conferma in territorio positivo (+1,3%) per il terzo trimestre consecutivo dopo le pesanti perdite dei periodi precedenti.
Boom del residenziale: al Nord, +24,1%
Con 115.135 abitazioni compravendute in tutta Italia, nel primo trimestre 2016, la crescita del settore residenziale ha superato, come già detto, il 20%, record assoluto da quando sono disponibili le variazioni trimestrali. È opportuno, tuttavia, notare come il primo trimestre, in ragione della stagionalità che contraddistingue le transazioni, specialmente nel settore abitativo, sia tendenzialmente il periodo dell’anno con la minore concentrazione di scambi, il che induce cautela nel valutare il significato di questo numero percentuale nonché la ricaduta che i primi tre mesi potranno avere sul bilancio annuo. Sarà interessante, inoltre, osservare, nei prossimi trimestri, il peso, all’interno di questo fenomeno, della componente assistita da mutui nonché il ruolo che avranno alcuni bonus fiscali: su tutti, la detraibilità del 50% dell’Iva per gli immobili nuovi invenduti.
Anche in questo inizio 2016 è il Nord a fare da traino: le regioni settentrionali (+24,1%) hanno ottenuto un risultato migliore di quelle centrali (+18,5%) e meridionali (+16%), anche se il differenziale, rispetto al trimestre, si è in parte ridotto. Più allineate, rispetto ai trimestri precedenti, risultano anche le performance dei capoluoghi (+22,9%) e dei centri minori (+19,4%), con i primi che continuano, fatta eccezione per il Centro, a prevalere di poco in tutte le macroaree.
Le regioni settentrionali guidano anche negli altri settori
Come nel terzo e quarto trimestre del 2015, i risultati del settore uffici e istituti di credito risultano molto diversificati a livello territoriale. Al Sud le vendite calano nuovamente (-4,5%) e anche il Centro arretra (-1,1%) dopo il picco del trimestre precedente. Al contrario, al Nord, di gran lunga il mercato principale, le transazioni tornano a crescere (+4,5%), trascinando l’intero settore in campo positivo.
Il forte aumento del settore commerciale sembra coinvolgere tutte le macroaree. Ribaltando le tendenze precedenti, nel primo trimestre del 2016, al Nord (+15,7%) e al Sud (+14,6%), il mercato cresce più rapidamente che al Centro (+11,5%). Infine, per quanto attiene il settore industriale, le vendite nelle regioni del Centro aumentano per il quinto trimestre consecutivo, portandosi a un tasso di crescita (+15,3%) più che doppio rispetto a quello medio nazionale. Anche al Nord, che rappresenta circa i due terzi di tutto il mercato, i volumi sono in risalita (+5,7%), dopo le perdite del trimestre precedente. Il Sud, con 359 unità compravendute, registra un +4,5 per cento.