L’Unione Europea è stata una delle istituzioni costruite a tavolino per rispondere ad una necessità superiore che, ovviamente, non è perfetta e presenta molti punti opinabili, ma ci siamo dentro, e non si riattaccano le teste dei Re al collo (non si torna alla liretta).
Dunque la miglior cosa da fare è sfruttare le possibilità che l’unione europea distribuisce agli stati membri, a volte con alcune perplessità, ma partiamo dallo sfruttare ciò che abbiamo prima di guardare nell’orto di fianco.
Vantaggi e svantaggi dell’unione monetaria
I malumori, soprattutto in questo periodo dei cosiddetti sovranisti, sono sempre stati sulla bocca dei popoli circoscritti dai confini continentali europei. Si riflette spesso su quanto sia davvero vantaggioso cedere parti di sovranità, in primis quella economica, alla governance europea che si presenta come soluzione ai conflitti dati dai nazionalismi e totalitarismi che hanno travagliato tutto il novecento europeo e non solo.
Parlavamo di cedere sovranità monetaria: già considerando il nostro Bel Paese i bilanci storici da quando siamo entrati nell’eurozona bisogna considerare ad esempio che la media della stima finanziaria in diciassette anni è di quattro miliardi all’anno, euro più, euro meno.
Considerando questi dati sorge spontaneo il dubbio di quanto davvero convenga questa moneta unica. Ma i finanziamenti europei non sono l’unica cosa da tenere sotto controllo per considerare un bilancio, i vantaggi derivanti il fatto di appartenere ad un mercato unificato in quest’epoca capitalistico-competitiva che punta al libero mercato, sono indiscutibili.
La potenza di ogni singolo stato sarebbe davvero esigua messa in confronto al potere che esercita la governance europea quando siede nei tavoli intercontinentali. Ma dall’altro piatto della bilancia vi è un attimo di perplessità quando si paragonano le somme italiane (sessantotto miliardi in diciassette anni) versate all’unione e quelle di altri paesi come Francia e Germania. Tanto ristretta è inoltre la nostra passività annuale rispetto agli altri stati membri.
Il mercato unico, dunque, sembra essere l’ancora di salvataggio per la quale l’Unione non è mai andata, e menomale, in fallimento. Ad esempio si stima che il mercato unificato abbia portato alle casse italiane nel 2016 più di 35 miliardi, in questo la visione diventa nettamente diversa e cambia prospettiva. In questo caso bisogna sfruttare gli investimenti proposti dall’UE.
www.finanziamentieuropei.net è la miglior guida sui finanziamenti europei che si trova sul web. Semplice, concisa e senza pregiudizi. Una guida lineare e chiara su come sfruttare al meglio i finanziamenti europei.
Come sfruttare i finanziamenti europei
Europa.eu, pubblicò a suo tempo una guida sui finanziamenti europei che prende in considerazioni anche i principianti: dagli agricoltori ai giovani ricercatori, fino ad arrivare al tessuto sociale della società, ossia le piccole e medie imprese.
Questo documento è da considerarsi per i finanziamenti che riguardano l’arco di tempo che intercorre tra il 2014-2020 fornendo tutti i dettagli necessari per beneficiarne. Www.finanziamentieuropei.it segnala i bandi che considera di maggior qualità e nel caso necessitaste di una consulenza per quanto concerne la presentazione delle domande, vi basterà entrare nel bando specifico e compilate il forum
Finanziamenti in agricoltura e cultura
Stabilità interna e di protezione dalle contaminazioni esterne. Gli stati membri possono contare su uno sviluppo solidale e equo dell’agricoltura grazie alla politica agricola comune che con i suoi regolamenti si pone questi obiettivi.
Mentre per quanto concerne la cultura, l’europa non può mai accontentarsi data la sua storia culturale. I settori creativi e culturali sono alla base del progetto europeo e sono stanziati vari finanziamenti sempre per lo stesso arco di tempo summenzionato, ossia 2014-2020.