mercato libero energiaCodici: oltre alle truffe, il mercato libero dell’energia costa anche di più. Ecco quanto ci rimettono i consumatori.


Dai dati del monitoraggio effettuato dall’Aeegsi sul mercato libero dell’energia elettrica per i clienti domestici, relativo al biennio 2014/2015, si evince che per le famiglie “permane una difficoltà nel selezionare l’offerta nel mercato libero più conveniente in base alle proprie esigenze”.

 

Come avevamo previsto infatti, nel dubbio, il consumatore che già si trova nel mercato tutelato o vi rimane, o se attua il passaggio al mercato libero lo fa con il medesimo operatore, giustamente non volendo avventurarsi in un mercato di cui non conosce dinamiche e tutele, che per l’appunto non vengono trasferite dal tutelato al libero, rendendo così il consumatore vulnerabile. Questo però determina il ripristino di un oligopolio di fatto tra le aziende.

 

Secondo l’Autorità, i clienti domestici sembrano restare nei regimi di tutela per la limitata conoscenza delle opportunità e degli elementi del mercato, oltre che per una minore appetibilità per i venditori.

 

Non escludiamo anche questa componente, ma il punto è che se si fa una simulazione sul sito dell’Autorità con il “Trova Offerte” ci si rende immediatamente conto che, il risparmio iniziale passando al libero mercato è di appena 50€ all’anno per alcune aziende, per altre il costo dell’offerta di energia addirittura aumenta fino a 100€ circa su base annua. Questo su simulazione fatta con dei parametri standard come un consumo annuo di 2700kWh, che è la media di una famiglia tipo con una potenza impegnata di 3kW, e tenendo in considerazione gli sconti permanenti applicati dall’operatore.

 

Quindi dalle rilevazioni sul libero mercato, risulta che le famiglie non stiano assolutamente risparmiando, ma anzi stiano spendendo di più. Questo è dovuto anche al fatto che le offerte del mercato libero sono spesso caratterizzate dalla presenza di ulteriori servizi collegati alla fornitura e non presenti nei regimi di tutela. Per il biennio tenuto in considerazione dall’Autorità 2014/2015, risulta più elevata la spesa dei consumatori del mercato libero rispetto al regime di tutela.

 

Il mercato libero, perlomeno come attualmente strutturato, non è conveniente, ed aspetto ancora più importante non siamo riusciti a trasferirvi le stesse tutele del mercato tutelato.

 

Codici pertanto si auspica vivamente che non passi il Ddl concorrenza che introdurrebbe il libero mercato  come unico e solo mercato dell’energia.

 

Tra l’altro, lo stesso meccanismo della “tutela simile” ideato dall’Autorità per agevolare il passaggio al mercato libero, finora si è rivelato un flop. Questa tutela sarebbe dovuta essere un successo, invece a ben vedere dai dati disponibili, appare un fallimento: Green Network ha concluso un solo contratto, Estenergy solamente due, Sinergas nemmeno uno, Engie che applica lo sconto più elevato di 115€, ne ha conclusi soli 652.

 

E’ palese che il consumatore non sia interessato a questa iniziativa dell’Autorità, nonostante le Associazioni dei consumatori siano  state decretate come facilitatori per supportarlo nella scelta. Inoltre le aziende che applicano lo sconto maggiore hanno polarizzato le offerte ovviamente, evitando che vi fosse una vera e propria “concorrenza”.

 

Per ora è conveniente rimanere nel mercato tutelato e, qualora si volesse passare al mercato libero, se il consumatore non ha padronanza della materia, faccia esaminare i suoi consumi da un’Associazione di Consumatori che in questo modo lo orienteranno verso l’offerta per lui più vantaggiosa.