Il mercato dell’energia elettrica cambierà e tutti i clienti del mercato di maggior tutela saranno costretti a passare al mercato libero. Ma quali saranno le conseguenze per i consumatori?
In Italia la liberalizzazione del mercato energetico è iniziata con il decreto Bersani nel 1999. Benché la data non sia così recente, il processo ancora non si è concluso. Dal 2007 nel mercato energetico nazionale, come nel resto dei Paesi UE, tutti i consumatori possono lasciare il mercato tutelato per spostarsi al mercato libero dell’energia elettrica. Nel mercato tutelato, si intuisce dalla parola stessa, le condizioni economiche e contrattuali sono regolate da ARERA.
Il mercato di maggior tutela, agli inizi della liberalizzazione, veniva considerato il modo più sicuro per contrattare una società fornitrice di energia elettrica e gas. Ma ora con lo sviluppo del mercato libero la situazione è cambiata. Pensate che nel 2016 i venditori nel mercato libero erano circa 542 contro i 131 operanti nel mercato tutelato. Nella Relazione Annuale di Arera 2017, inoltre, emerge il movimento dei consumatori domestici verso il mercato libero: le famiglie servite sono aumentate (+ 9,2% rispetto al 2015).
Ovviamente, nel mercato libero i prezzi sono regolati dalla libera concorrenza che determina il costo della materia prima.
Infatti, la voce di costo che cambia in bolletta tra i due mercati è solo quella relativa alla spesa per la materia prima (costo energia elettrica). Per quanto riguarda il costo per il trasporto e la gestione del contatore, la spesa per gli oneri di sistema e le imposte (IVA e accisa), i valori non cambiano nei due mercati. Quindi, il mercato libero può risultare più vantaggioso per i clienti poiché, oltre ad offrire tariffe convenienti, la stipulazione del contratto prevede anche servizi extra.
Parliamo di sconti e promozioni speciali, a seconda del fornitore scelto. Attualmente, un consumatore può ancora scegliere tra un fornitore di energia elettrica che opera nel mercato di maggior tutela e un operatore nel mercato libero. Ma ancora per poco. Il 1º luglio 2019 il mercato di maggior tutela cesserà di esistere. L’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente per agevolare le famiglie in questo passaggio ha introdotto la Tutela Simile, ossia una particolare tipologia di contratto non rinnovabile della durata di un anno con prezzi simili a quelli del mercato tutelato.
Alla fine dei 12 mesi il cliente deve decidere se rimanere con lo stesso fornitore, aderendo però a un contratto nel mercato libero, o con un altro venditore (sempre nel mercato libero). Dal 1º gennaio 2018, inoltre, tutti i venditori di elettricità e gas del mercato libero devono offrire alle famiglie e ai clienti business anche la tariffa PLACET (prezzo libero a condizioni equiparate di tutela). Si tratta di un’offerta con condizioni contrattuali fissate dall’Autorità per l’Energia ma con prezzi stabiliti dal fornitore.