Il medico fiscale INPS ha un indirizzo errato: decurtato lo stipendio alla lavoratrice. Accade a Treviso: l’inconveniente è sorto per un’incongruenza nell’attestato di certificazione telematica.
Una donna, dopo un ricovero di 15 giorni in ospedale per una delicata operazione, una volta tornata nella sua casa ha ricevuto la visita fiscale da parte del medico dell’Inps. Solo che qui è sorto un inconveniente che ha spinto il medico fiscale dell’INPS a decurtarle lo stipendio.
La vicenda si è svolta a Treviso e risale al 30 ottobre scorso e si sviluppa attorno a un dato contenuto nell’attestato telematico di malattia. Nel foglio, infatti, alla voce “residenza e domicilio” è già stampata la dicitura via/piazza. Nel caso in questione, una volta dimessa, ha indicato il nome della sua strada, senza specificare che si trattava del vicolo Tabanelli e non della via.
Per questo, chi ha effettuato il controllo seguendo l’attestato telematico di malattia rilasciato dall’ospedale, si è recato all’indirizzo errato.
La donna ha spiegato che «il medico è andato in via Tabanelli, 10 e, pur non essendo scritto alcun nome sul campanello, ha suonato e non ha trovato nessuno. A quel punto ha lasciato nella cassetta delle lettere il verbale della visita andata a vuoto».
Ed è per questo che è stata decisa la decurtazione dallo stipendio della lavoratrice, anche se senza colpe nel caso specifico. A nulla sono valsi i tentativi di ricorso della stessa: la decisione del medico fiscale INPS, nonostante l’indirizzo errato involontario, è stata dichiarata legittima.
Si ricorda che il certificato di malattia e l’attestato redatti su carta sono accettati solo quando non sia tecnicamente possibile la trasmissione telematica. In tal caso, ai fini della validità della certificazione prodotta, devono risultare inseriti comunque tutti i citati dati obbligatori (art. 8 del DPCM 26 marzo 2008).
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