La Procura di Catania ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per l’ex sindaco di Aci Catena Ascenzio Maesano, arrestato nell’ottobre dello scorso anno con l’accusa di corruzione. Con lui a giudizio anche Orazio Barbagallo, ex consigliere comunale e vice capo della Ragioneria generale dello stesso ente, e Giovanni Cerami, amministratore di fatto della società Halley Consulting Spa.
Tutti e tre, assistiti dai difensori di fiducia Giuseppe Marletta ed Enzo Mellia, per Maesano, Orazio Consolo e Giuseppe Di Mauro, per Barbagallo, e Attilio Floresta per Cerami, compariranno davanti ai giudici della terza sezione penale del tribunale di Catania il prossimo 7 giugno per rispondere di concorso in corruzione. Così ha deciso il gip di Catania Anna Maggiore, accogliendo la richiesta formulata dalle pm Barbara Laudani e Antonella Barrera. “Valuteremo la scelta processuale da assumere”, dichiara il legale Enzo Mellia.
Al centro dell’inchiesta, condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia di Catania, guidata da Renato Panvino, il progetto Home Care, finanziato dall’Unione Europea e affidato alla Halley Consulting grazie “all’assegnazione illegittima di un punteggio ingiustificatamente superiore all’offerta tecnica”. Un affidamento che, secondo la Procura di Catania, sarebbe giunto in seguito al pagamento di tangenti. Una prima somma pari a 4mila euro e la seconda di 15mila. Quest’ultima somma, consegnata da Giovanni Cerami ad Orazio Barbagallo, sarebbe stata poi spartita da quest’ultimo con l’ex primo cittadino. Una spartizione avvenuta nell’auto di Maesano, davanti alle orecchie indiscrete degli investigatori.
Per la Procura etnea, inoltre, il rapporto d’ “affari” tra i tre sarebbe addirittura decennale. La Halley Consulting, prima La Sisco Srl, poi divenuta Halley Srl e ancora Etnodata Informatica e Servizi Srl, tutte riconducibili a Giovanni Cerami, avrebbe ottenuto per 10 anni l’appalto del servizio di assistenza e manutenzione dei sistemi software ed hardware del Comune di Aci Catena, grazie al ricorso illegittimo al cosiddetto “rinnovo del contratto” e alla frammentazione dell’appalto. Ma l’indagine non sembra affatto chiusa qui. Al vaglio della Procura anche la posizione di Sebastiano Valentino, procuratore speciale della Halley Consulting, che risulta indagato in un procedimento connesso.