marte-riserve-acqua-liquidaÈ tutta italiana la scoperta dell’esistenza su Marte riserve di acqua liquida stabile sotto la calotta di ghiaccio del Polo Sud del Pianeta Rosso.


Su Marte c’è una riserva d’acqua liquida sotterranea, milioni di litri dalle parti del Polo Sud del pianeta Rosso. La scoperta, frutto di un lavoro lungo e meticoloso, è stata fatta da un gruppo di scienziati italiani, per di più grazie alle misure di uno strumento voluto e realizzato nel nostro Paese.

 

Un lago, dunque, situato a circa un chilometro e mezzo sotto la superficie ghiacciata del pianeta rosso, largo una ventina di chilometri e profondo almeno qualche metro è stato individuato grazie ai dati raccolti da Marsis (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding), il radar a bassa frequenza – anch’esso un’idea italiana – installato a bordo della sonda europea Mars Express.

 

Una scoperta clamorosa tanto che la rivista Science dedicherà la sua prossima copertina a questa ricerca che per di più conferma lo strettissimo legame fra l’Italia e il Pianeta Rosso: sono italiani i leader di questa esplorazione a 225 milioni di chilometri dalla Terra.

 

È, a tutti gli effetti la prima evidenza scientifica della presenza di acqua, allo stato liquido, su Marte. Questo bacino esiste da molto tempo, ha acqua liquidasali ed è protetto dai raggi cosmici: questi, dicono gli autori della ricerca, sono elementi che potrebbero far pensare anche a una nicchia biologica.

 

L’esplorazione di Marte negli ultimi vent’anni

 

Solo per citare qualche nome di successo: la corsa alla conquista di Marte si è intensificata nel 1997, quando gli Stati Uniti portarono il Mars Pathfinder sulla superficie del Pianeta rosso. Sojourner, il piccolo rover depositato dalla sonda, procedette lentamente sulla superficie per molte settimane, analizzando rocce e catturando l’immaginazione del pubblico.

 

Nel 2001 l’orbiter Mars Odyssey della NASA nella nuova missione ha visto l’utilizzo degli spettrometri e camere per cercare le prove di attuale o passata esistenza di acqua e l’attività vulcanica del pianeta. Nel 2002 venne annunciato che lo spettrometro a raggi gamma e lo spettrometro a neutroni avevano trovato grandi quantitativi di idrogeno, che indicava la presenza di vasti depositi di ghiaccio d’acqua sotto al terreno marziano entro il 60° di latitudine dal polo Sud.

 

Infine, il 2 giugno 2003 la sonda Mars Express dell’ESA venne lanciata dal cosmodromo di Baikonur verso Marte. Essa era costituita dall’orbiter Mars Express e dal lander Beagle 2. Anche se il lander non era progettato per muoversi, era dotato di un dispositivo che permetteva di scavare il suolo, del più piccolo spettrometro di massa allora disponibile e di altri dispositivi montati su un braccio robotico per poter analizzare accuratamente il suolo sotto la superficie polverosa.

 

Il lander purtroppo si è disperso: tuttavia la sonda è ancora operativa e grazie ad essa si è arrivati alla scoperta odierna.