Sempre più in salita per gli Italo discendenti il diritto alla cittadinanza: all’interno della manovra 2025 una nuova imposta andrà a colpire i diritti di molti cittadini.


La Legge di Bilancio per il 2025 introduce una misura controversa che ha già suscitato forti reazioni. Il contributo unificato per la richiesta della cittadinanza italiana iure sanguinis verrà infatti raddoppiato da 300 a 600 euro, generando allarme tra giuristi e associazioni di italiani all’estero. Tale provvedimento sembra colpire direttamente i diritti dei discendenti di italiani, limitando l’accesso alla cittadinanza per molti di loro.

Un oneroso ostacolo all’esercizio dei diritti

La nuova manovra, modificando il Testo Unico sulle spese di giustizia, impone una tariffa significativa per le richieste di riconoscimento della cittadinanza, una decisione che rischia di escludere chi proviene da Paesi con economie meno forti, come il Sud America. Questi 600 euro rappresentano un peso finanziario sproporzionato, specie per famiglie numerose, creando una barriera economica ingiustificata all’accesso a un diritto fondamentale.

Disparità di trattamento e profili di incostituzionalità

Uno degli aspetti più critici della misura è la sua disparità di trattamento. Nei casi in cui la richiesta è presentata da più persone congiuntamente, ciascun richiedente è comunque soggetto al pagamento integrale del contributo, a differenza di altre procedure civili che permettono la condivisione delle spese processuali. Questo approccio crea una evidente discriminazione, che secondo l’Associazione Giuristi Iure Sanguinis (A.G.I.S.) e Avvocati Uniti per la Cittadinanza Italiana (A.U.C.I.) potrebbe violare i principi di uguaglianza sanciti dall’articolo 3 della Costituzione italiana, compromettendo il diritto all’accesso alla giustizia previsto dall’articolo 24.

Cittadinanza e Identità: un legame minacciato

Il diritto alla cittadinanza iure sanguinis rappresenta per molti un legame identitario profondo con l’Italia, un riconoscimento delle proprie radici. La manovra rischia di spezzare questo legame per migliaia di discendenti di italiani, soprattutto in Paesi dove la valuta è debole e la somma richiesta diventa un vero e proprio ostacolo. L’articolo 10 della Costituzione italiana, che impegna l’ordinamento a conformarsi alle norme internazionali, viene messo in discussione con questa misura che sembra andare contro il principio di tutela e riconoscimento per i connazionali all’estero.

A rischio anche il diritto al Giusto Processo

La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 119 del 2015, ha evidenziato come barriere economiche significative possano compromettere il diritto a un giusto processo. Il raddoppio del contributo unificato potrebbe avere proprio questo effetto, rendendo la giustizia inaccessibile per una parte della popolazione, soprattutto per coloro che devono difendere il loro diritto alla cittadinanza italiana.

La questione della discendenza materna

Un ulteriore elemento di criticità è rappresentato dalla disparità di trattamento tra coloro che vantano una discendenza paterna rispetto a quella materna. I primi possono ottenere il riconoscimento della cittadinanza presso i consolati con una tassa di 300 euro, mentre i secondi, costretti a rivolgersi al tribunale, dovranno pagare il doppio. Questa distinzione appare in aperto contrasto con il principio di uguaglianza, penalizzando in modo sproporzionato i discendenti per linea materna.

Considerazioni Finali

La misura introdotta con la Manovra 2025 appare come un’arma a doppio taglio: se da un lato mira a incrementare le entrate fiscali, dall’altro potrebbe rivelarsi un boomerang, riducendo il numero di richieste di cittadinanza e, di conseguenza, le entrate previste. È essenziale che il governo riconsideri l’impatto reale di questa scelta, valutando se non si stia mettendo a rischio un diritto costituzionalmente garantito e una componente fondamentale dell’identità italiana nel mondo.

Il tema merita un dibattito approfondito, poiché in gioco non vi è solo una questione economica, ma la tutela di diritti storici e culturali che l’Italia ha il dovere di preservare per gli Italo discendenti nel mondo.