Nella prossima legge di stabilità, oltre al capitolo casa, il governo punta a concedere agevolazioni per gli investimenti, in particolare in ricerca e sviluppo, magari con la concessione di un credito d’imposta, che al Mezzogiorno potrebbe toccare quota due miliardi.
Facilitare gli investimenti ed accrescere la competitività delle aziende italiane, con un’attenzione particolare a quelle del Sud, a cui potrebbero essere destinati fino a due miliardi di sgravi fiscali. Oltre al capitolo casa, il governo sta studiando, in vista della prossima legge di stabilità, anche il non meno impegnativo fascicolo imprese. Anzi, i fascicoli, visto che nelle stanze di Palazzo Chigi e del Ministero dell’Economia le ipotesi allo studio sono ancora molte, tutte alla ricerca della copertura giusta. Solo poche ore fa Pier Carlo Padoan ha infatti promesso già dal 2016 un calo delle tasse non solo per i proprietari, ma anche per il mondo produttivo. Il che non si tradurrà però in un anticipo sul programma di taglio delle tasse dettato da Matteo Renzi: l’intervento sull’Ires resterà infatti in scaletta per il 2017, seguito poi nel 2018 dall’obiettivo Irpef.
Quello che si sta studiando al momento, spiegano a via XX Settembre partendo dal presupposto che la promessa eliminazione dell’ Imu sugli imbullonati – contestuale a quella di Tasi e Imu sulla prima casa – è di fatto già una detassazione a favore delle imprese, sono misure a favore della competitività. Una delle possibilità potrebbe essere quella di concedere agevolazioni per gli investimenti, in particolare in ricerca e sviluppo, magari con la concessione di un credito d’imposta (come già nella manovra dello scorso anno) o sotto forma di ammortamenti. Non è escluso nemmeno un rafforzamento o un ampliamento della nuova Sabatini per l’acquisto di macchinari. Gli investimenti restano infatti ancora la nota dolente dell’economia italiana.
Certificando solo pochi giorni fa la ripresa del Pil nel secondo trimestre (+0,3%), l’ Istat ha confermato anche nei tre mesi tra aprile e giugno un sostanziale recupero dei consumi a cui continua però a fare da contraltare il calo dei cosiddetti investimenti fissi lordi. Sollecitata la domanda interna con il bonus da 80 euro, sono dunque ora proprio gli investimenti la seconda gamba su cui il governo punta per dare forza alla ripresa economica. Un obiettivo in cui ricade anche il Sud. Per risollevare l’economia meridionale si guarda ad agevolazioni mirate, studiate nei dettagli per non incappare nelle procedure Ue contro gli aiuti di Stato.
L’idea finora circolata ed avallata dallo stesso premier è quella rinnovare gli sgravi contributivi varati lo scorso anno solo nelle Regioni meridionali, ma nonè escluso che per il Mezzogiorno possa arrivare un credito d’imposta per gli investimenti specifico “per un paio di miliardi”. Misura di cui si discute da tempo e che doveva inizialmente rientrare nella delega fiscale è inoltre la semplificazione fiscale per le pmi. La necessità di nuove risorse (non previste dallo strumento della delega che deve obbligatoriamente comprendere norme a costo zero) ha portato però il governo e rimandare l’intervento proprio alla legge di stabilità.