malattia professionaleVediamo cos’è la malattia professionale, come viene stabilita e quali indennità comporta: ecco tutto quello che c’è da sapere.


Il concetto di “malattia professionale” può presentare diversi livelli di specificità, a seconda dei contesti.

Una definizione generale è la seguente: “qualsiasi stato morboso che possa essere posto in rapporto causale con lo svolgimento di una qualsiasi attività lavorativa”, come documentato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Vediamo allora di cosa si tratta e come funziona.

Cos’è la malattia professionale

Tenendo conto della definizione del Ministero, la malattia professionale è una conseguenza dell’attività lavorativa. La causa, quindi, è lo svolgimento del lavoro e può esserlo in maniera esclusiva o prevalente.

Un esempio può essere una patologia che colpisce l’organismo e agisce progressivamente nel tempo, come nel caso di attività lavorativa a contatto con sostanze pericolose.
Secondo il DPR 145/2965, sono previste, per legge, alcune tabelle che riportano le principali malattie lavorative e sono suddivise in due gruppi:

  • Settore agricoltura: che comprende 24 malattie professionali;
  • Settore industria: che comprende 85 malattie professionali.

Trattandosi di malattie “tabellate”, è previsto un periodo massimo di indennizzabilità, ovvero le tempistiche entro le quali i lavoratori devono denunciare la malattia professionale dal termine dell’attività rischiosa.

Per le altre malattie non tabellate (come problematiche cardiache, disturbi gastrointestinali e disturbi di tipo psicologico), il lavoratore deve dimostrare la causa inerente al lavoro, per farla rientrare nella categoria delle malattie professionali.

malattia professionaleMalattia professionale: come funziona l’indennità Inail

In caso di malattia professionale, l’Inail mette a disposizione un indennizzo per i danni, tramite prestazioni economiche, sanitarie e riabilitative.

Nei casi più gravi, si parla di danno biologico, ovvero quando viene compromessa la salute del lavoratore, sia quella fisica che quella psichica. Si tratta di un danno che ha conseguenze sulla vita della persona e ne danneggia la capacità di dedicarsi alle normali attività quotidiane.

La malattia professionale, se non presente nelle tabelle dell’Inail, deve essere confermata da una diagnosi medica, che attesti il collegamento tra patologia e attività lavorativa.

La certificazione viene inviata dal medico all’Inail, con tutte le informazioni richieste e si attende la conferma per l’erogazione dell’indennità.

In caso di accettazione, il lavoratore avrà diritto ad un’indennità. L’entità dell’indennità varia a seconda dell’invalidità causata dalla malattia professionale e può andare dal risarcimento per il danno biologico fino ad una rendita vera e propria.

L’indennità spettante viene erogata a partire dal quarto giorno successivo al momento in cui è insorta la malattia ed è pari al 60% della retribuzione giornaliera, rispetto a quella percepita normalmente, per i primi novanta giorni.

La percentuale sale al 75% nel periodo compreso tra il 91° giorno fino alla guarigione.
In caso di danno biologico, il lavoratore ha diritto ad un indennizzo Inail, tarato sulla base della percentuale di danno.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it