Aggiornato l’Osservatorio sulla certificazione di malattia dei lavoratori dipendenti privati e pubblici: le informazioni pubblicate sono desunte dai certificati di malattia per il periodo 2011-2013.

L’Osservatorio si compone di quattro sezioni: la prima contiene dati mensili sul numero di certificati di malattia trasmessi dai medici di famiglia; la seconda sezione offre informazioni sugli eventi di malattia e la loro durata nell’anno; la terza è dedicata ai lavoratori che hanno avuto almeno un evento di malattia nell’anno e consente di analizzare la ripetibilità degli eventi di malattia e i periodi di assenza complessivamente cumulati dai lavoratori; l’ultima sezione riguarda solo i lavoratori del settore privato che hanno avuto almeno un evento di malattia nell’anno, per i quali è possibile associare informazioni supplementari come il settore di attività economica e la dimensione dell’azienda presso cui presta la sua attività il lavoratore colpito da eventi di malattia.

Nell’anno 2013 sono stati trasmessi 11.869.521 certificati medici per il settore privato e 5.983.404 per la pubblica amministrazione; nel settore privato il numero dei certificati di malattia trasmessi è stato sostanzialmente uguale a quello del 2012, con un aumento dell’1,1%, mentre per la pubblica amministrazione complessivamente si rileva un aumento del 9,2%.

Il numero dei certificati medici trasmessi nel primo trimestre per ogni anno e settoreè pari a circa il 36% del totale annuo; nel terzo trimestre invece la percentuale scende, ad esempio nel 2013, al 17,8% per il settore privato e al 14,1% per la pubblica amministrazione.

Nel complesso, settore pubblico e privato, la distribuzione dei certificati di malattia a livello territoriale evidenzia che nel 2013 il Nord-ovest, è l’area geografica che, con il 28,1%, presenta il maggior numero di certificati medici, seguito dal Centro con il 21,7%, dal Nord-est con il 21,2%, dal Sud con il 18,8% e dalle Isole con il 10,2%.

 

Consulta il rapporto completo: Osservatorio_Certificati_Malattia_2013

 

 

FONTE: INPS – Istituto Nazionale di Previdenza Sociale

 

 

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