PIFPif approda nel mondo della fiction. Andrà in onda da lunedì 21 novembre per sei prime serate La mafia uccide solo d’estate – la serie. Una sorta di approfondimento del film campione di incassi uscito nel 2013.

 

Pif fiction in tv. La mafia uccide solo d’estate racconta la Palermo degli anni ’70

 

Nelle sei puntate, Pif racconta la Palermo degli anni ’70 e – più in particolare – la storia di una famiglia che si trova a vivere in quel periodo “caldo” per lo scoppio della criminalità organizzata.

 

Sono i Giammarresi i protagonisti. Una famiglia normale, alle prese con problemi di lavoro, sentimentali ed economici. Problemi solo apparentemente ordinari, se di mezzo c’è Cosa Nostra. Siamo nel 1979, anno che sancisce l’inizio della stagione dei delitti eccellenti, Cosa Nostra alza il tiro e colpisce uomini delle istituzioni come Boris Giuliano (Nicola Rignanese). Il primo di una lunga serie.

 

Il racconto è sempre in pieno stile Pif. Tragedia e commedia vengono mescolati per scavare nel nostro passato più inquietante per parlarci del nostro presente. Obiettivo dissacrare i boss e restituire l’umanità dei grandi eroi dell’antimafia.

 

Un sorriso ironico e mai banale sugli anni terribili degli omicidi eccellenti. “Sono contento che il film sia diventato una serie, – ha detto Pif alla presentazione della fiction – ora anche i mafiosi potranno vedere da casa un racconto che li smitizza e li prende in giro. I mafiosi non hanno certo il senso dell’umorismo”.

 

E il merito principale di ciò è, però, secondi Pif, di Peppino Impastato. “È grazie a lui se oggi si può prendere in giro la mafia senza che ti succeda niente. – ha aggiunto l’ex iena – Paolo Borsellino e Giovanni Falcone sono dei miti, ma questo non deve essere un alibi per non fare niente. Potenzialmente tutti possiamo essere Borsellino nella nostra vita. E questo non riguarda solo i siciliani, la mafia non è più un problema solo del Sud”.

 

 

 

 

Pif fiction in tv. Claudio Gioè e Anna Foglietta nel cast

 

Pif nella serie è, però, solo la voce narrante che guida i telespettatori come un filo conduttore che unisce tutte le scene. In video un cast d’eccezione che ha aiutato l’attore e regista nel rappresentare al meglio la storia soggetto di Michele Astori, Stefano Bises, Pif e Michele Pellegrini.

 

Protagonisti sono Claudio Gioè che interpreta Lorenzo, il papà del piccolo Salvatore, un uomo pieno di dubbi con forte senso morale che cerca di sopravvivere in una città dove prevalgono i codici mafiosi. Poi Anna Foglietta, nel ruolo di sua moglie Pia e Francesco Scianna, il cognato e zio di Salvatore. Partecipazione speciale di Nino Frassica, fra’ Giacinto, padre spirituale della famiglia che nasconde il segreto di avere rapporti con Cosa nostra.

 

È importante “mantenere la memoria di quegli anni”, ha detto Gioè alla presentazione. La mafia uccide solo d’estate in versione serie tv “È molto diversa dalle altre fiction che hanno trattato questo tema. Una metafora a mio avviso intelligente della grande confusione, forse presunta e per comodità, di tanta classe dirigente di quegli anni, che, come il nostro protagononista bambino, faceva finta di confondere il bene e il male, la mafia con le istituzioni”.