Mafia: perché i Comuni vengono sciolti? Il fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata negli Enti locali ha assunto negli ultimi anni dimensioni sempre più preoccupanti.


Lo scioglimento delle amministrazioni locali in relazione al fenomeno delle infiltrazioni mafiose, introdotto nel nostro ordinamento nel 1991 (decreto legge n. 164 del 1991), in uno dei momenti più difficili della lotta dello Stato contro la minaccia mafiosa, ed oggetto di numerose modifiche nel corso degli anni, è ora compiutamente disciplinato negli articoli da 143 a 146 del testo unico degli enti locali (allegati alla presente scheda) di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000.

 

Dal 1991, anno di entrata in vigore della legge, ad oggi sono stati emanati 302 decreti. Da gennaio 2012 a maggio 2018 gli scioglimenti deliberati sono stati 105, dei quali 5 annullati dai giudici amministrativi.

 

Dall’inizio del 2018 sono già 16 i Comuni sciolti, di cui:

 

  • 7 in Calabria (Briatico, Cirò Marina, Limbadi, Platì, S. Gregorio d’Ippona, Scilla, Strongoli)
  • 3 in Campania (S. Gennaro Vesuviano, Caivano, Calvizzano)
  • 3 in Puglia (Manduria, Mattinata e Surbo)
  • 3 in Sicilia (Camastra, Bompensiere, Trecastagni).

 

Nell’apposita sezione creata sul sito di Avviso Pubblico, oltre ad un’ampia documentazione sul tema dei comuni sciolti per infiltrazione mafiosa, corredati da  mappe interattive, grafici e dati statistici riassuntivi, una puntuale ricostruzione della normativa e della giurisprudenza dei giudici amministrativi e del dibattito parlamentare è stata ora pubblicata un’analisi delle motivazioni alla base dei decreti di scioglimento adottati nell’ultimo anno e mezzo, utilizzando a tal fine le relazioni allegate ai decreti presidenziali, le recenti relazioni del Governo sull’attuazione della legge e le motivazioni delle sentenze di Tar e del Consiglio di Stato.

 

Si tratta di un contributo importante per una migliore comprensione del fenomeno e per una discussione approfondita sulle proposte di riforma della normativa vigente, volte ad individuare le misure più idonee per prevenire il condizionamento mafioso e realizzare un sollecito ripristino della legalità nei Comuni interessati.