Per garantire il rispetto dello Stato di diritto da parte dei paesi europei, l’UE istituisce una sorta di meccanismo di preallarme che consente di risolvere tempestivamente eventuali problemi.
Esistono già delle procedure per sanzionare i paesi che violano costantemente lo Stato di diritto, vale a dire i principi giuridici che consentono di difendere i valori fondamentali dell’UE, come l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge o il corretto esercizio dei poteri pubblici. Nei casi estremi, l’articolo 7 del trattato di Lisbona consente all’UE di sospendere i diritti di voto di un paese se viola in modo sistematico lo Stato di diritto.
Tuttavia, il nuovo quadro giuridico adottato ieri dalla Commissione consentirà all’UE di avviare tempestivamente un dialogo con il paese interessato per evitare che la situazione possa degenerare fino a questo punto. La cosiddetta “procedura pre-articolo 7” sarà attivata in caso di possibile violazione sistematica dello Stato di diritto, piuttosto che in presenza di singole violazioni.
Meccanismo di preallarme
Il sistema comporta 3 fasi che prevedono un dialogo continuo tra l’UE e il paese interessato.
- 1a fase: l’UE raccoglie informazioni per verificare l’esistenza di una minaccia sistematica allo Stato di diritto. In caso affermativo segnala le sue preoccupazioni e offre al paese la possibilità di reagire.
- 2a fase: se la questione non è stata risolta nella fase precedente, l’UEemette pubblicamente una raccomandazione, in cui indica i problemi e stabilisce un termine entro il quale il paese è tenuto a prendere provvedimenti.
- 3a fase: l’UE controlla i provvedimenti adottati dal paese in questione. Se i problemi segnalati non vengono risolti adeguatamente, può ricorrere alla procedura prevista dall’articolo 7.
Esperienze passate
Negli ultimi anni l’UE ha dovuto risolvere in diverse occasioni casi di mancato rispetto dello Stato di diritto. Basti citare:
- la crisi relativa alla popolazione rom in Francia nel 2010
- gli attentati all’indipendenza del potere giudiziario durante la crisi politica del 2012 in Romania.
Il nuovo quadro giuridico offre all’UE gli strumenti per reagire a eventi di questo tipo in modo più efficace ed efficiente.
FONTE: Commissione europea