contraffazione ---Comuni e l’ANCI sono già da tempo fortemente impegnati nella lotta alla contraffazione: adesso l’impegno si rafforza.

 


 

L’ANCI ha più volte segnalato i grandi problemi normativi esistenti sulla materia, con comunicazioni all’Autorità nazionale competente, al Consiglio nazionale Anti-contraffazione e al Parlamento. Abbiamo inoltre avanzato precise proposte di modifica delle norme sulla contraffazione, in modo da rendere più efficace l’intervento delle forze di polizia locale, che altrimenti rischiano di dover lavorare con armi spuntate. Ci aspettiamo che il Parlamento, su questo, dia risposte rapide.

 

Il richiamo del Presidente Catania va letto come uno stimolo a fare tutti insieme di più, e sarebbe opportuno un confronto per rafforzare strumenti e poteri approvando regole più efficaci. Ricordiamo inoltre che nel 2013 l’Associazione dei Comuni ha avviato una rete di Comuni Anticontraffazione, includendo i diversi attori impegnati sul territorio nel contrasto alla contraffazione.  Sono stati attivati Tavoli di confronto permanenti o temporanei finalizzati al contrasto della contraffazione.

 

Questo ha incrementato il capitale sociale delle istituzioni locali, generando nuovi rapporti fiduciari, favorendo lo scambio di buone pratiche e di informazioni . Grazie all’attività della rete, sono state intensificate le attività di contrasto e di indagine sul problema della contraffazione, con dotazione in capo ai corpi di Polizia Municipale di nuove strumentazioni tecniche quali telecamere, automobili, computer, software e con attività di formazione, attraverso i 35 incontri nazionali e le giornate formative territoriali.

 

I Comuni però non possono continuare a operare utilizzando strumenti poco efficaci. Un esempio su tutti è dato dalla mancata previsione dell’iscrizione a ruolo del mancato pagamento delle sanzioni, che rende inefficace il sistema di multe. Si segnala che nel caso di un fenomeno massiccio di presenza di persone dedite alla vendita di prodotti contraffatti, le operazioni danno luogo a problemi di ordine pubblico tali da prevedere forme coordinate di intervento tra forze dell’ordine e polizie locali ove per quest’ultime, come è noto, non è previsto neanche l’equo indennizzo a tutela degli operatori. Sono diversi, come se non bastasse, i casi di personale delle polizie locali coinvolto in colluttazioni.