Erano 61 i lavoratori irregolari, 15 quelli in nero e tre i clandestini che prestavano servizio nella piana di Fucino, in provincia dell’Aquila. Sono stati scoperti grazie ai controlli predisposti dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro e svolti il 26 settembre.
Adottati 3 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale per utilizzo di manodopera in nero nella misura del 20% rispetto a quella complessivamente impiegata nelle attività di raccolta. Allo stato risultano accertate sanzioni per oltre 40.000 euro.
I lavoratori erano tutti impiegati nella raccolta degli ortaggi.
Soddisfazione è stata espressa dal Direttore Centrale della Vigilanza INL, Danilo Papa, che ha sottolineato come, “nell’ambito della vigilanza in agricoltura è fondamentale poter contare su un ampio numero di unità ispettive e sulla sinergia con i corpi militari; sono accertamenti che richiedono importanti risorse, anche di carattere finanziario, ma sui quali è bene impegnarsi non solo in ragione di direttive di carattere politico ma perché sono finalizzati a contrastare le forme più gravi di sfruttamento dei lavoratori”.
Apprezzamento espresso anche dal Comandante del Comando Carabinieri Tutela Lavoro, Colonnello Nicodemo Macrì, il quale ha evidenziato che “un intervento di questo genere, che ha visto il coinvolgimento di più componenti dell’Arma – territoriale, specialistica ed aerea – e degli Ispettori del lavoro, peraltro provenienti anche da altre sedi, ha consentito di ottenere risultati di piena soddisfazione in un’area operativamente difficile da aggredire per conformazione del territorio e poliedricità delle lavorazioni su essa insistenti. Si tratta, quindi, di un modello da affinare, sviluppare ed esportare anche in altri contesti“.