Tra i lavoratori italiani sono tanti quelli che passano le proprie giornate a lavorare con dedizione e senza sosta. Tra questi è degna di nota la figura del letturista.
Prestare servizio giorno dopo giorno per assicurare la tutela e la salvaguardia dei consumi dei cittadini: questo è uno dei compiti cardine del letturista, specie del letturista dei contatori del gas.
Come i “cugini” letturisti dei contatori idrici, infatti, ai letturisti del gas spetta l’onere di assicurare che i consumi dei cittadini siano effettivamente misurati in maniera precisa e puntuale.
Questo in virtù del fatto che la bolletta del gas in particolare presenta una serie di codici di dubbia interpretazione accompagnati spesso da una serie di voci dal significato oscuro.
Ma in quale direzione si muove questa professione? Di quali criticità è vittima?
Il letturista dei contatori del gas: il parere di un addetto ai lavori
Per rispondere a questi interrogativi abbiamo intervistato un addetto ai lavori che può aiutarci ad entrare nel vivo di questa professione, il suo nome è Samuele.
Letturista con esperienza decennale, Samuele, con grande cordialità, ha risposto ad alcune domande.
D: Quale ruolo ricopre il letturista oggi? Come descriveresti in breve la tua professione?
R: Il letturista rimane una figura a mio dire importante, ma tuttavia rischia di avere vita breve in futuro. Costi crescenti di questo servizio comportano una diminuzione del personale incaricato, e complica la vita ai lavoratori.
Un cambio sistemico che sta così modificando anche la professione: per questo la mansione di “letturista” se non sta scomparendo, si sta comunque evolvendo.
L’esigenza della lettura in sé, accostata dagli strumenti tecnologici, è sempre più sostituita dalla necessità di modificare gli impianti veri e propri.
D: Abbiamo accennato all’innovazione nel servizio di lettura: quanto pesano gli strumenti tecnologici nel vostro lavoro?
R: L’innovazione tecnologica ha dato una grande svolta intorno al 2010.
L’introduzione di gestionali, tablet e app di ogni sorta ha senza dubbio facilitato il lavoro del letturista, riducendo ed agevolando il tempo medio di lettura di ogni contatore.
Tuttavia se dieci anni fa l’innesto tecnologico era indubbiamente utile adesso si è trasformato in un’arma a doppio taglio.
Come abbiamo detto prima, infatti, i costi del servizio che aumentano e la tecnologia che sta sempre più prendendo piede nel settore delle letture hanno causato in maniera incidentale anche la diminuzione del personale incaricato delle letture.
La conseguenza più immediata è che i lavoratori sono costretti, loro malgrado, a coprire maggiori distanze nello stesso arco di tempo precedente. Il vantaggio apportato dalla tecnologia viene dunque controbilanciato di gran lunga dalla più ampia estensione territoriale da ricoprire.
E se ciò può già essere difficoltoso nei piccoli Centri abitati, pensate a quanto può incidere su Comuni da 30.000 abitanti in su.
E non è tutto.
Negli ultimi anni, infatti, oltre ai cambiamenti dal lato del lavoratore, ci sono state innovazioni anche dal punto di vista dei dispositivi.
Infatti i contatori di tipo tradizionale sono stati sostituiti in maniera graduale con contatori elettronici di ultima generazione.
Questi contatori elettronici non fanno altro che trasferire direttamente il dato digitale al server o al terminale della Società o dell’Ente che gestisce il servizio.
L’idea di base è ovviamente buona, perché consentirebbe margini di risparmio ed efficienza, ma la realtà è ben diversa. La tecnologia a mio avviso non è ancora pronta.
Ed un punto debole delle nuove tecnologie è quello della necessità continua di manutenzione su questi dispositivi, tecnologicamente avanzati da un lato ma molto delicati dall’altro.
D: Dunque si va verso la figura del manutentore?
R: A questo punto sarebbe, quantomeno, auspicabile.
In primo luogo perché ci sono svariate criticità per quanto riguarda la manutenzione di questi dispositivi: paradossalmente costerebbe meno sostituire i dispositivi e installarne di nuovi rispetto alla loro riparazione.
Inoltre ci è capitato spesso, durante i turni di lavoro, di riscontrare problemi con questo tipo di apparecchiature: a volte la copertura di segnale con i server che devono immagazzinare i dati risulta pregiudicata dalla zona in cui è situato il contatore.
Come, ad esempio, se il contatore è posto sottoterra oppure si trova contenuto all’interno di mura molto spesse, come negli edifici meno recenti.
Detto questo, risulta evidente che la poca manutenzione sui contatori, infatti, rappresenta una criticità evidente.
Per questo motivo il letturista dovrebbe trasformarsi in manutentore. A dire la verità sono già stati fatti tentativi di operare questa trasformazione, ma il processo è naufragato.
D: Qual è il rapporto con l’Ente/Gestore dei servizi di riferimento?
R: In realtà, nel mio caso, il rapporto con l’Ente è minimo, visto che spesso quando si parla di letture del gas ci sono le aziende specializzate che diventano dei veri e propri intermediari tra il gestore del Servizio ed il cittadino.
Essendo così “partizionato” come servizio il rapporto con l’Ente alle volte è praticamente inesistente, e tutte le dinamiche di lavoro sono programmate dall’Azienda che coordina il servizio per conto del gestore.
D: Il vostro rapporto ravvicinato con il cittadino vi rende interlocutori privilegiati in relazione ai bisogni e alle mancanze in questo servizio, inteso in senso lato. Dunque quali sono le esigenze manifeste del cittadino?
R: Il fulcro di questa professione è sempre stato questo: il rapporto con il cittadino. Ovviamente l’evoluzione della professione rischia di allontanare anche il professionista dalla gente comune.
Tuttavia rimane importante questo dialogo con il cittadino.
Ad esempio, il cittadino spesso si trova in difficoltà di fronte a una bolletta che risulta poco chiara. Alcuni codici e alcune voci di fatturazione, infatti, risultano particolarmente oscure a utenti che magari sono anche avanti negli anni.
Ancora, capita spesso che le stesse bollette non arrivino a destinazione, magari perché la zona non è ben raggiungibile o perché i servizi postali non le recapitano con puntualità: questo non ci è dato saperlo. A causa di ciò l’utente non paga o paga in ritardo. E la nostra figura diventa punto di riferimento per richieste di informazioni, chiarimenti e dubbi di ogni tipo.
Ed infine, una delle più grandi preoccupazioni dell’utente finale è quella del risparmio. Tante sono le offerte che sembrano vantaggiose, ma poche sono quelle che lo sono realmente.
Contratti poco chiari e trasparenti, clausole fantasma e servizi scadenti incrinano ancor di più la loro fiducia nel servizio finale.
Ringraziamo Samuele per la sua intervista e ci auspichiamo che queste considerazioni possano essere spunto di riflessione per gli addetti ai lavori.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it