cobraAl giorno d’oggi vanno di moda gli influencer, termine utilizzato in ambito pubblicitario per indicare quelle persone che, essendo determinanti nell’influenza dell’opinione pubblica, costituiscono un target importante cui indirizzare messaggi pubblicitari, al fine di accelerarne l’accettazione presso un pubblico più vasto.

Come non pensare che il main stream non sia di fatto il più grande influencer, sia per l’ampiezza di pubblico che per livello di influenza. Poi, se viene retribuito per questa sua funzione, farà di tutto per eccellere in questa attività. Naturalmente comanda il cliente che ha sempre ragione. In questo caso il cliente che paga è il Governo.

Così nascono tutte quelle etichette. Le stesse frasi che ascoltiamo nei media, le ritroviamo in uso comune in giro nelle piazze, nei bar, nelle discussioni tra amici e in famiglia, senza accorgerci che stiamo utilizzando le stesse parole ed etichette tipo negazionisti, novax, filoputiniani, ecc., vocaboli e frasi tipo “twitter”, brevi e incisivi che aggrediscono menti che non amano la complessità dei ragionamenti.

Usiamo le stesse parole e siamo nello stesso tempo convinti di non essere stati influenzati.

Influencer retribuiti con i soldi dei contribuenti ma veicolati da  un  governo  di politici criminali, una banda di pidocchi non  votati  da  nessuno,  in  particolare  il capo del governo, quell’uomo elegante e velenoso come un cobra, che per interessi personali contrari agli interessi del paese e in piena contraddizione della storia del paese stesso, si erge a condottiero sminchiato, che la stampa ed in particolare il giornale “Il Foglio” ne parla in modo entusiasta, scrivendo del “Formidabile allineamento che esiste oggi tra il paese guidato da draghi e  il  paese  guidato  da Biden”, che tradotto dovrebbe essere: “Formidabile appiattimento come una sogliola del paese guidato dal cameriere/bancario che si genuflette al paese guidato dal guerrafondaio Biden”.

Un governo palesemente ipocrita che parla di aggressione della Russia all’Ucraina senza ricordare che l’Europa è partner privilegiato di Israele che occupa da settanta anni la Palestina, così come messo nero su bianco da decine di risoluzioni ONU. Decide di mandare armi in Ucraina, senza coinvolgere il parlamento e secretando tale invio, allo stesso modo di come ha fatto secretare gli effetti avversi da vaccini, e dando il via libera a 103 milioni di euro di pistole all’Egitto, dimenticando il caso Regeni e fornendo missili all’Arabia Saudita, violando la legge 185/90 per l’invio di armi a paesi in conflitto e che non rispettano i diritti umani.

Siamo riusciti ad avere il governo più in contrasto con i valori ed i principi della nazione, in contrasto con la costituzione e con le leggi, praticamente un governo di delinquenti, che è riuscito a suon di euro a comprare la maggior parte dei media che sembrano impazziti nel raccontare la guerra come se stessero pubblicizzando un prodotto, diventando uno strumento di promozione e propaganda per influenzare l’opinione pubblica, tanto che sono stati in grado a coniare, senza nessuna vergogna, anche l’etichetta del “Governo dei migliori”.

Un governo che insieme a quella Europa che non aveva denaro per salvare la Grecia è riuscita a trovarne fiumi di denaro per le armi. Evidentemente gli interessi sono diversi tra l’Ucraina rispetto  alla  Grecia,  paese  appartenente  alla  comunità europea.

Soldi per armare una Ucraina che ha nell’esercito regolare il battaglione Azov, che adesso bisogna salvare perché costretto sotto l’acciaieria di Azovstal di Mariupol. Combattenti diventati già eroi della resistenza ucraina, senza citare neanche per ipotesi che l’interesse per quella acciaieria nasconda  qualcos’altro,  visto  che  in tempi non sospetti due deputati dell’opposizione Ucraina avevano denunciato e avevano chiesto che Zelensky chiarisse come mai ci sono 20 laboratori di biotecnologie in Ucraina e in particolare sotto l’acciaieria di Mariupol con anche centinaia di medici specialisti, militari provenienti da paesi NATO.

Quella stessa ipocrisia nel sostenere la Russia aggressore e l’Ucraina aggredita, senza considerare il dovere da parte della Russia di difendersi da strategie militari belligeranti, allo stesso modo di come gli USA hanno annunciato di agire di conseguenza se la Cina installerà una base militare nel Pacifico nelle Isole Salomone.

Eppure, le Isole Salomone che hanno siglato l’accordo con la Cina, avrebbero gli stessi diritti dell’Ucraina di decidere con chi allearsi, se effettivamente la tesi del gruppo atlantico fosse una tesi accettabile. Evidentemente dipende dai punti di vista, dai momenti e da chi si sente più forte e più bullo.

Lasciando stare che la storia è piena di aggressioni NATO in altri paesi, sconfessando lo stesso patto per cui è stata costituita, ossia per la difesa. Eppure, non si sa perché è sempre presente in tutti conflitti in giro per il mondo, in paesi non appartenenti al patto atlantico.

Un coinvolgimento dell’Europa zerbino degli USA, come ringraziamento per l’intervento di questi ultimi nella seconda guerra mondiale, dimenticando che sono stati i russi i primi ad arrivare ed entrare ad Auschvitz, al contrario di quello che racconta il meraviglioso film “La vita è bella” di Benigni, che non poteva finire con l’arrivo dei carrarmati russi, ma i carrarmati dovevano essere americani per poter prendere l’Oscar.

Russi che in cambio non ci hanno schiavizzato per il loro intervento e non hanno preteso di avere le loro basi militari nel nostro territorio, oltre a non influenzare i nostri governi e la nostra società.

Ma l’opinione pubblica è facile da pilotare, specialmente con vari interventi in tutti gli ambiti da anni, dall’istruzione a finire ai media, che in questi giorni riescono ad inventare tutte le malattie di Putin, ipotizzando il cancro o il Parkinson, studiando tutte le posture o la copertina sulle gambe, non vedendo invece il presidente americano evidentemente rincoglionito, che va a stringere la mano del fantasma accanto a lui.

Un governo che sequestra i beni agli oligarchi russi e non solo agli oligarchi, come se l’appartenenza di una persona ad uno stato o per le sue amicizie, implicasse il sequestro dei beni. Se i beni erano illeciti è evidente che lo erano già da prima del conflitto e se non lo erano prima non lo sono adesso.  Non  si  capisce  con  quale diritto si sequestrano i beni alle persone in base alla loro provenienza.

Ma la cosa più ridicola è il costo da affrontare per questi sequestri, che non hanno logica ed è completamente da stupidi. Direi in linea con il cervello del governo dei migliori deficienti.

Il sequestro con decreto emesso dal MEF del solo superyacht di Putin che si trova a Marina di Carrara ne cantiere The Italian Sea Group S.p.A., comporta che lo Stato dovrà provvedere alle spese di mantenimento, infatti, la disciplina che riguarda la custodia dei beni congelati impone all’Agenzia del demanio di non farli deprezzare. Considerando che si tratta di una barca di 140 metri dal valore di 660 milioni di euro, con 6 ponti, 2 piattaforme di atterraggio, motori di portare quello yacht a 20 nodi, un cinema, sale giochi, piscina, interni in oro e vari sistemi elettronici e di sicurezza, un esperto ha calcolato una manutenzione di 5 milioni e mezzo al mese. A questa manutenzione c’è da aggiungere gli stipendi dell’equipaggio, di cui solo il capitano prende circa 20 mila euro mese, essendo 40 gli uomini e le donne di equipaggio si arriva a circa 400 mila euro mese solo per loro.

L’esperto arriva quindi a dire che questo sequestro costerà circa 72 milioni all’anno, ossia 5,9 milioni al mese e quindi 199 mila euro al giorno.

Considerando che non sia ipotizzabile che Putin avrebbe usufruito in  questo momento di gite in barca e considerando che con 72 milioni all’anno dedicate alla sanità o all’istruzione magari si sarebbe fatto di meglio, direi proprio un colpo da “geni” all’altezza del governo dei migliori. Parliamo naturalmente solo dello yacht di Putin senza considerare tutti gli altri sequestri. Praticamente gli abbiamo fatto il favore di mantenergli lo yacht fino a quando non lo potrà riutilizzare.

A questa schizofrenia dei sequestri, aggiungiamo il razzismo verso il popolo russo, che ha coinvolto sportivi, musicisti, scrittori e poeti “colpevoli” di essere russi. Ultimamente il comitato del Premio Strega ha cancellato la partecipazione del poeta russo Evgenij Solonovich, facendo cadere la responsabilità alla Farnesina, che fa fare al comitato del premio una pessima figura da Ponzio Pilato, mettendo sottoterra ogni aspetto di cultura, di decenza e rispetto per l’arte, cadendo nel ridicolo.

Addirittura, la stampa che fino all’altro giorno si schierava a difesa delle donne, tacciando di sessismo qualsiasi espressione che solo lontanamente poteva alludere al poco rispetto per la donna, adesso sul quotidiano “Libero” leggiamo: “la giornalista russa Yulia Vitazyeva che è stata ritratta in abiti tutt’altro che formali la si vede in minigonna, occhiali da sole, tacchi alti e t-shirt scollate”, per cui evidentemente nella valutazione della donna, in quanto russa, incide il modo in cui si veste.

Si, proprio noi, il mondo occidentale civile e democratico che pretende di esportare la democrazia ovunque, quello stesso che è in grado di fare un progetto di legge sul controllo delle chat ed email private basato sull’intelligenza artificiale di tutti i contenuti testuali e immagini (Client-Side-Scanning) con la scusa della pedopornografia, scardinando il concetto della segretezza della corrispondenza, creando delle manette digitali a supporto di un sistema ormai entrato come concetto accettabile di credito sociale.

Quella stessa democrazia per cui viene licenziato il fumettista satirico di Melbourne Michael Leunig dal quotidiano “The Age” per una vignetta “sovversiva” che ritrae un carrarmato con il cannone a forma di siringa puntato su una persona e a lato la foto del famoso ragazzo di fronte ai carrarmati di Pechino nella piazza Tienanmen.

Quella democrazia che consiglia di sottacere all’uccisione della giornalista Abu Akleh di Al Jazeera Channel in Palestina, preferendo in quel giorno le notizie di gossip e dei martiri del battaglione Azov.

Sempre la stessa democrazia dove Draghi, attraverso le pagine di “Repubblica” si permette di dire: “revoca del green pass per chi esprime pensieri filo russi”.

Quali sarebbero questi pensieri filorussi? I pensieri liberi che magari criticano questo governo di psicopatici e che non credono alla narrazione data dal main stream?

Che magari credono di più al direttore generale del comitato ebraico ucraino, che sostiene che il governo ucraino incoraggia la glorificazione dei collaborazionisti nazisti, assassini di massa degli ebrei e che ci sono centinaia di monumenti, strade, nominate a nome di assassini ebrei e che quindi l’origine ebrea di Zelensky non fa sicuramente di lui un difensore dell’antinazismo.

Non bisogna dimenticare che questo governo è lo stesso che parla di quarta dose di vaccino, mentre in Irlanda i giornali mettono in prima pagina “Pfizer sapeva che i loro vaccini avrebbero ucciso”.

Lo stesso governo del ministro Speranza che aveva messo il senso unico pedonale con i vigili che controllavano e dirigevano il senso dei pedoni, che non permetteva di acquistare i prodotti che non erano di primaria necessità anche se erano nello stesso scaffale dei prodotti acquistabili, con personale magari che aveva fatto un concorso per entrare nelle forze di polizia che doveva controllare se nella busta della spesa avevi la pasta o il lucida scarpe. Dove una padella non era considerato un bene di prima necessità mentre lo erano le sigarette. Evidentemente il fumo faceva bene ai polmoni ed era consigliato per il Covid-19.

Quel ministro del Governo che ha permesso ai ristoratori di entrare in merito del tuo stato di salute per prenderti un cappuccino e anche quello stesso che permette ad una della trasmissione come Pomeriggio Cinque di Barbara D’Urso, salire su un elicottero della Guardia di Finanza per fare una diretta, rincorrendo una persona sulla spiaggia che non aveva rispettato il lockdown.

Quel governo del bancario che si è permesso di dire: “quando i non vaccinati ritorneranno a far parte della società”. Magari avrebbe dovuto esentare dalle tasse, quelli che non ne facevano più parte.

Dove i non vaccinati vengono chiamati “negazionisti”, mentre non sono negazionisti chi nega l’esistenza degli eventi avversi da vaccino.

Non oso pensare cosa avrebbe pensato Leonardo da Vinci o Freud di tutto questo. Comunque, purtroppo, bisogna ammettere che l’esperimento sociale è riuscito, si è riusciti a far passare il concetto che bisogna adeguarsi e che non esiste più un diritto all’integrità fisica e che il rispetto della persona umana è un concetto superato e la libertà sempre più ristretta e compromessa.

Non si riesce ancora a capire che una volta che un diritto fondamentale è perso o reso di fatto impraticabile è difficile recuperarlo se non con uno sforzo intellettivo che l’esperimento sociale ha dimostrato non esserci.

 


Fonte: articolo di Roberto Recordare