La Legge salva suicidi è un provvedimento legislativo che mira a fornire sostegno a coloro che si trovano in gravi difficoltà economiche.
Si tratta di una legge che è stata scritta per aiutare chi ha troppi debiti ed evitare così le tragiche conseguenze che possono derivare da una situazione disperata.
Essa, quindi, nasce anche e soprattutto per preservare e tutelare la dignità delle persone sovraindebitate.
Cosa prevede la Legge anti suicidi?
La legge salva suicidi nasce con l’intento di proteggere chi è sommerso dai debiti dalla trappola degli usurai.
Tale legge, infatti, ha una funzione sociale contro il rischio usura, e ha l’obiettivo di difendere gli individui che, a causa dell’eccessivo accumulo di debiti, si trovano in una posizione di fragilità e vulnerabilità nella società, eliminando il rischio che possano rivolgersi a prestatori illeciti.
La sua funzione principale è quella di rendere i debiti sostenibili, cancellando tutti quelli che non potrebbero essere mai pagati.
In questo modo, consente alle persone di utilizzare ciò che possiedono per poter rinascere e ripartire puliti.
Dunque, questa legge rappresenta una salvaguardia importante per quegli individui che, oppressi dal peso dei debiti, vedono minacciata la propria stabilità economica e psicologica, offrendo loro una seconda opportunità.
Requisiti Legge salva suicidi: chi può usufruirne per abbattere i propri debiti?
Per poter beneficiare delle misure previste dalla legge salva suicidi, i debitori devono innanzitutto dimostrare di trovarsi in una condizione di sovraindebitamento, e di essere impossibilitati a pagare i propri debiti.
Inoltre, è necessario dimostrare buona fede e l‘assenza di comportamenti fraudolenti o colposi che abbiano contribuito all’accumulo dei debiti.
Esistono poi dei requisiti soggettivi che riguardano la situazione personale e lavorativa del soggetto interessato.
Innanzitutto, non bisogna essere “fallibili”.
In pratica, chi ha una ditta non deve avere i parametri per le procedure concorsuali.
Quindi, sono considerati non fallibili e possono beneficiare della legge le persone fisiche, i consumatori, gli imprenditori agricoli, i professionisti registrati in un albo professionale, start-up innovative, artisti, ed enti non commerciali come associazioni, fondazioni e organizzazioni di volontariato.
Tutte queste categorie possono accedere alla legge anti suicidi, indipendentemente dall’importo del debito, del patrimonio e del fatturato.
I commercianti, i piccoli imprenditori e i lavoratori autonomi possono avere accesso alla Legge salva suicidi solo se negli ultimi tre anni non hanno superato le seguenti soglie.
E cioè: 200.000 € di fatturato, 300.000 € di patrimonio, 500.000 € di debiti.
In sintesi, nessuno di questi valori deve essere stato superato nei tre anni precedenti dall’imprenditore o dal lavoratore autonomo per poter beneficiare della Legge anti suicidi.
Ecco le 4 procedure della Legge salva suicidi per giungere all’esdebitazione
# 1 CONCORDATO MINORE
Il Concordato Minore offre al debitore la possibilità di rimodulare i propri debiti.
È importante ricordare che l’accesso a questa procedura è limitato a coloro che sono effettivamente in uno stato di sovraindebitamento, come stabilito dalla legge.
Se non si soddisfa questo requisito, non è possibile avvalersi del Concordato Minore.
Questa procedura consente al debitore di proporre ai propri creditori un abbattimento del debito, sulla base di ciò che egli è effettivamente in grado di sostenere.
Se la proposta viene accettata dalla maggioranza dei creditori, ossia da coloro che detengono almeno il 50% del credito totale, si procede con la richiesta di omologa al giudice.
In questo scenario, anche i creditori che rappresentano il restante 50% del credito, anche se in disaccordo, sono tenuti a conformarsi alla decisione del giudice.
# 2 PIANO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI DEL CONSUMATORE
La seconda procedura, il Piano di Ristrutturazione dei Debiti del Consumatore, è strettamente limitata ai consumatori.
Questo significa che un lavoratore autonomo potrebbe avvalersene solo se i debiti sono collegati alla persona fisica e non alla sua attività professionale.
In questo caso, è necessario un requisito molto importante: la meritovolezza.
Se il giudice ritiene che il consumatore si sia indebitato con colpa grave o frodando i creditori, l’istanza non sarà accolta.
Questo criterio è di vitale importanza in quanto il debitore deve dimostrare di aver accumulato debiti involontariamente e di aver fatto il possibile per saldarli, evidenziando così il proprio impegno nel rispetto del piano concordato.
Tale procedura è spesso utilizzata quando esistono le condizioni reali per salvare la prima casa.
# 3 LIQUIDAZIONE CONTROLLATA DEL SOVRAINDEBITATO
Un’altra procedura è la Liquidazione Controllata del Sovraindebitato, che prevede la messa a disposizione dell’intero patrimonio del debitore per far fronte ai debiti.
È importante sottolineare che uno stato di sovraindebitamento si verifica quando il patrimonio prontamente liquidabile è inferiore ai debiti, rendendo il soggetto incapace di onorare gli impegni presi.
Il debitore, pur mettendo a disposizione il suo patrimonio, mantiene quanto necessario per garantirsi un tenore di vita dignitoso.
Dopo 3 anni, anche se la procedura non è terminata, si può richiedere l’esdebitazione.
In alternativa, quest’ultima è automatica alla fine della procedura.
Il liquidatore verifica che il debitore si renda sempre disponibile e non ostacoli in nessun modo lo svolgimento del programma di liquidazione.
Se il debitore non possiede beni, può accedere alla procedura offrendo una parte del proprio reddito, una volta soddisfatte le necessità fondamentali della famiglia.
Così facendo, si assicura di continuare a condurre una vita dignitosa.
# 4 ESDEBITAZIONE DELL’INCAPIENTE
Questa procedura è stata introdotta nella norma da dicembre del 2020, per fare in modo che più persone potessero aver accesso ai benefici della Legge Salva Suicidi.
Prima dell’introduzione dell’Esdebitazione dell’Incapiente, infatti, i sovraindebitati che non avevano nulla da mettere sul piatto potevano essere perseguitati dai creditori.
Grazie a tale procedura, invece, anche il debitore che non ha nulla da dare in cambio, riceve l’esdebitazione immediata.
Legge salva suicidi per ripartire: a chi rivolgersi?
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Questo non solo tutela il debitore, ma assicura anche che qualsiasi azione legale intrapresa si concluderà positivamente.
E grazie alla garanzia “soddisfatti o rimborsati”, le persone possono avvicinarsi con fiducia, sapendo che i loro interessi sono sempre al centro di ogni decisione presa.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it