Ecco alcuni chiarimenti sulla legge 104 e le misure sul diritto alla casa delle persone con disabilità e dei loro nuclei familiari tramite l’assegnazione delle case popolari.


La Legge 104 del 1992 rappresenta un pilastro fondamentale per la tutela dei diritti e del benessere delle persone con disabilità in Italia. Tra i suoi numerosi benefici, la legge prevede anche agevolazioni per l’accesso all’edilizia residenziale pubblica, ovvero le case popolari.

Scopriamo più nello specifico di cosa si tratta e come agisce la normativa sull’eventuale priorità agli alloggi per le persone disabili.

Diritto alla casa e Legge 104: come funziona l’assegnazione delle case popolari?

In primo luogo è importante sottolineare una regola: la legge 104 non attribuisce un diritto automatico all’assegnazione di una casa popolare. Tuttavia, offre diverse agevolazioni che possono aumentare le possibilità di ottenere un alloggio per le persone con disabilità e i loro nuclei familiari.

L’assegnazione delle case popolari avviene infatti in base a graduatorie stilate dai singoli Comuni, che tengono conto di una serie di requisiti economici, sociali e abitativi.

Come vengono stilate le graduatorie?

Le graduatorie per l’assegnazione delle case popolari vengono redatte dai Comuni sulla base di una serie di criteri ben definiti, stabiliti a livello locale e regionale. Questi criteri sono volti a valutare la situazione economica, sociale e abitativa dei nuclei familiari richiedenti, al fine di individuare quelli con le maggiori necessità.

I requisiti economici

Tra i requisiti economici considerati, i più comuni sono:

  • reddito familiare: viene valutato il reddito complessivo di tutti i componenti del nucleo familiare, rapportato al numero di persone che lo compongono.
  • patrimonio immobiliare: si tiene conto di eventuali proprietà immobiliari possedute dai componenti del nucleo familiare, sia all’interno che all’esterno del territorio comunale.
  • condizione lavorativa: viene data priorità ai nuclei familiari con componenti disoccupati, inoccupati o con lavori precari.

I requisiti sociali

Tra quelli valutati si includono:

  • numero di componenti del nucleo familiare: i nuclei familiari con un numero maggiore di componenti tendono ad avere un punteggio più alto.
  • presenza di minori o persone anziane: la presenza di minori o persone anziane a carico del nucleo familiare può comportare un incremento del punteggio.
  • situazioni di disagio: vengono considerate situazioni di particolare fragilità, come la presenza di persone con disabilità o gravi malattie all’interno del nucleo familiare.

I requisiti abitativi

I requisiti abitativi presi in considerazione riguardano la situazione abitativa attuale del nucleo familiare:

  • condizioni dell’alloggio attuale: viene valutata l’abitabilità dell’alloggio occupato, considerando la presenza di eventuali carenze igienico-sanitarie o di sovraffollamento.
  • pagamento del canone di locazione: se il nucleo familiare sostiene un canone di locazione ritenuto eccessivo in relazione al proprio reddito, può ottenere un punteggio più alto.
  • sfratti subiti: viene data priorità ai nuclei familiari che hanno subito sfratti precedenti.

Punteggio e assegnazione

A ciascun nucleo familiare viene assegnato un punteggio complessivo che tiene conto di tutti i requisiti economici, sociali e abitativi valutati. I nuclei familiari con il punteggio più alto avranno maggiore priorità nell’assegnazione delle case popolari.

Requisiti per il punteggio aggiuntivo consentiti dalla Legge 104

Ma qual è il ruolo delle normative a tutela dei disabili in questo scenario? La Legge 104 interviene proprio su questi requisiti, incrementando il punteggio in graduatoria per alcune specifiche categorie di persone con disabilità.

Per ottenere un punteggio aggiuntivo in graduatoria grazie alla Legge 104, è necessario che uno dei componenti del nucleo familiare presenti una delle seguenti condizioni:

  • riconoscimento di invalidità civile grave: con percentuale di invalidità pari o superiore al 65%.
  • assistenza da parte di un centro sociale comunale: per almeno sei mesi dalla presentazione della domanda per l’assegnazione della casa popolare.
  • presenza di minori invalidi nel nucleo familiare: con gravi problemi di deambulazione o non autosufficienti.

Oltre al punteggio aggiuntivo, la Legge 104 prevede anche la riserva di una quota di alloggi popolari destinati specificamente alle persone con disabilità. Questa quota, stabilita a livello regionale, deve essere obbligatoriamente considerata dai Comuni al momento dell’assegnazione degli alloggi.

Adattamento degli alloggi

La Legge 104, inoltre, prevede la possibilità di richiedere l’adattamento dell’alloggio popolare assegnato alle esigenze specifiche della persona con disabilità. Gli interventi di adattamento possono riguardare la barriere architettoniche, l’installazione di ausili o la realizzazione di opere murarie.

Procedure e documentazione

Per richiedere le agevolazioni previste dalla Legge 104 in materia di assegnazione e adattamento delle case popolari, è necessario presentare apposita domanda al Comune competente. La domanda deve essere corredata da una serie di documenti, tra cui:

  • certificato di invalidità civile
  • attestazione dell’assistenza da parte di un centro sociale comunale (se presente)
  • certificazione medica attestante le gravi difficoltà di deambulazione o la non autosufficienza del minore invalido (se presente)

È fondamentale comunque ricordare che le procedure e i requisiti specifici per l’assegnazione e l’adattamento delle case popolari possono variare leggermente da Comune a Comune. Si consiglia pertanto di consultare il regolamento comunale vigente e di rivolgersi agli uffici preposti per ricevere informazioni precise e aggiornate.