Ecco tutti i motivi per cui il lavoro gratis è incostituzionale: una panoramica sulle regole, sulla normativa e sulle Sentenze.
Il lavoro gratis è incostituzionale. Trovate online annunci di lavoro per servizi e prestazioni lavorative a titolo gratuito o simbolico, soprattutto se per incarichi professionali senza compenso o rimborso?
Bene, la procedura è, nella maggior parte dei casi illegale.
Scopriamo quali sono le motivazioni di questa illegittimità tramite una breve carrellata legislativa.
Il lavoro gratis è incostituzionale
Cresce la tendenza, infatti, nelle aziende pubbliche e private a chiedere servizi e prestazioni lavorative a titolo gratuito o simbolico rivolgendosi a geometri, architetti, sviluppatori informatici, ingegneri.
Incarichi per i quali il professionista non potrà pretendere alcunché a titolo di compenso o rimborso.
Secondo la Costituzione questa procedura non è corretta.
Si deve ricordare, infatti, che l’articolo 36 della Costituzione impone l’obbligo di una retribuzione proporzionata per ogni prestazione lavorativa resa.
Le decisioni della Cassazione
Su questo scottante argomento, inoltre, si è pronunciata più volte anche la Corte di Cassazione. Nello specifico, con la sentenza 26.01.2009 n° 1833:
“Ogni attività lavorativa è presunta a titolo oneroso salvo che si dimostri la sussistenza di una finalità di solidarietà in luogo di quella lucrativa e fermo restando che la valutazione al riguardo compiuta dal giudice del merito è incensurabile in sede di legittimità se immune da errori di diritto e da vizi logici.”
Un altro caso è quello evidenziato dalla Sentenza 06 maggio 2016, n. 9195, anche quando si parla di Impresa Familiare:
“Qualora un’attività lavorativa sia stata svolta nell’ambito dell’impresa, il giudice di merito deve valutare le risultanze di causa per distinguere tra lavoro subordinato e compartecipazione all’impresa familiare, escludendo, comunque, la gratuità della prestazione per solidarietà familiare.”
Attenzione però: perchè il coniuge, per il solo essere tale, perde il diritto al riconoscimento – costituzionalmente garantito – della retribuzione. Specie di fronte a una Giurisprudenza che, pur avendo ormai individuato i criteri atti a qualificare il rapporto di lavoro subordinato, adotta un’interpretazione restrittiva dei medesimi criteri all’interno dell’impresa familiare.
E infine la fattispecie per cui il lavoro può essere gratuito, in buona sostanza, è la seguente.
Nulla vieta ad un professionista di svolgere la propria attività a titolo volontario, ma la legge sul volontariato del 1991 chiarisce che l’organizzazione per cui si svolge volontariato deve essere senza fini di lucro.