Lavori più richiesti Italia 2023Una recente indagine ha evidenziato quali siano i lavori più richiesti in Italia nel 2023: ecco nel dettaglio.


Quest’anno sono cresciute le assunzioni programmate dalle imprese: secondo il Bollettino annuale del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, infatti, ci sono stati 330mila contratti in più, rispetto al 2022.

Il mercato del lavoro italiano, nel 2023, si conferma dinamico, ma cresce un disallineamento tra le domande e le figure di cui le aziende hanno effettivamente bisogno.

Vediamo quali sono i lavori più richiesti nel nostro Paese nel 2023.

Lavori più richiesti Italia 2023: ecco quali sono

Nel settore privato, si ricercano molte figure nel turismo, con 1,1 milioni di assunzioni previste. Seguono a ruota il settore del commercio, delle costruzioni e delle industrie manifatturiere, con incrementi da 59mila a 291mila contratti in attivo.

Ma, secondo il Bollettino annuale del sistema informativo Execelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, presentato al salone dell’orientamento di Verona, ci sono delle figure professionali più ricercate di altre.

Il mercato del lavoro è sempre più in difficoltà nel reperire figure giovani con competenze adeguate alle rivoluzioni in corso, digitale e ambientale in testa. Il problema sta soprattutto nellinvecchiamento della popolazione, che diminuisce il numero di candidati ai colloqui di lavoro.

Delle 5,5 milioni di assunzioni programmate, 3,5 milioni si rivolgono a figure con una formazione tecnico-professionale. Tra le figure più ricercate ci sono gli ingegneri dell’informazione: su 5mila ingressi programmati, c’è difficoltà a reperire l’80,3% dei posti.

Difficoltà anche per le assunzioni di infermieri, ostetriche, tecnici delle costruzioni civili e operai specializzati. Tra le figure under 30, le più difficili da reperire sono idraulici, farmacisti, elettricisti nelle costruzioni civili e tecnici programmatori.

Tra le lauree più richieste dalle aziende, troviamo quelle a indirizzo economico, con 233mila assunzioni programmate. A seguire, troviamo i titoli legati all’insegnamento e all’ambito sanitario.
Il disallineamento tra domanda e offerta spesso è dovuto alla differenza tra le competenze acquisite durante il percorso formativo e quelle richieste dalle imprese.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it