lampadine-ledLe lampadine LED ormai sono delle vere e proprie alleate dell’ecosostenibilità, non solo perché consumano poco ma anche perché si dimostrano molto longeve e in grado di durare per molto tempo.


Le lampadine LED, in più, vantano una resa estetica più che gradevole. Insomma, ormai hanno soppiantato le tradizionali lampadine a incandescenza, rispetto alle quali sono più convenienti dal punto di vista economico e si rivelano più ecologiche.

Non è esagerato sostenere che il LED ha apportato una piccola grande rivoluzione nel settore dell’illuminazione. I diodi a emissione luminosa vengono usati sia nelle abitazioni private che negli uffici e, più in generale, negli esercizi commerciali.

I vantaggi offerti dal LED

Chi non è ancora passato alla tecnologia Light Emitting Diode non può far altro che affrettarsi e rimediare al tempo perduto. Anche solo per approfittare dei livelli di efficienza decisamente elevati che la contraddistinguono. In effetti, a parità di corrente consumata il LED è in grado di generare una quantità di luce maggiore rispetto a quella che viene emessa da una lampadina alogena tradizionale.

Non è difficile intuire, pertanto, che ne deriva un risparmio in bolletta più che consistente. Se a questo si aggiunge che il ciclo di vita del LED non è mai inferiore alle 20mila ore, e anzi può arrivare fino a 50mila ore, il quadro si può dire completo.

La durata

Entrando più nel dettaglio, si stima che i LED perdano la propria luminosità solo dopo 100mila ore di utilizzo. Mentre dopo 50mila ore riescono comunque a conservare il 70 per cento dell’emissione luminosa. Volendo provare a tracciare un parallelo con le lampadine tradizionali, ci si può rendere conto con facilità delle differenze.

Basti pensare che per una lampadina a filamento la vita media si aggira attorno ai 250 giorni, non superando le 1.500 ore. Nel caso di una lampada fluorescente si raggiungono i 1.000 giorni, che comunque corrispondono a 6.000 ore.

Le 50mila ore di durata di una lampada a LED, invece, si traducono in più di 8.300 giorni. Senza dimenticare, tra l’altro, che il LED si caratterizza per un impatto ambientale favorevole, stante l’assenza di qualsivoglia forma di inquinamento.

Che cosa bisogna sapere prima di comprare una o più lampadine LED

A differenza di ciò che siamo stati abituati a fare con le altre lampadine, nel caso del LED la scelta dei prodotti da acquistare non deve essere compiuta in funzione della potenza indicata in Watt ma tenendo conto dell’intensità luminosa.

Questo valore viene espresso con i lumen. Per avere un’idea di massima delle soluzioni a disposizione sul mercato, per una lampadina tra i 500 e i 1.000 lumen si oscilla attorno ai 60 Watt, mentre nel caso di un prodotto da 2.000 lumen la resa è paragonabile a quella di una lampada da 150 Watt.

Nel caso in cui ci si imbatta in una lampadina con meno di 500 lumen, essa potrà essere impiegata al massimo per una scrivania come punto luce.

Come scegliere le lampadine LED

Prima di acquistare una lampadina LED è opportuno prestare attenzione a ciò che è scritto sulla confezione. Anche per verificare se la stessa possa essere o meno collegata a un dispositivo che consenta di modulare la sua intensità: è il cosiddetto dimmer.

Vale la pena di badare, inoltre, all’indicazione dei gradi Kelvin, che definisce il colore della luce. Quest’ultima, come si sa, può esserre calda o fredda: la prima si caratterizza per una colorazione che tende al giallo, mentre la seconda è bianca ma va verso l’azzurro.

Il grado di calore di una luce calda è compreso tra i 2.700 e i 3.000 gradi Kelvin; il grado di calore di una luce fredda, invece, è compreso tra i 5.000 e i 6.500 gradi Kelvin. In cucina e in bagno, comunque, è sempre preferibile la luce naturale, attorno ai 4.000 gradi Kelvin.

Conosciamo la tecnologia LED più da vicino

Insomma, la tecnologia LED può essere considerata come la nuova frontiera del settore dell’illuminazione, e tutte le altre soluzioni tradizionali potranno durare ancora qualche anno al massimo, prima di venire abbandonate in modo definitivo.

Ma che cos’è di preciso il LED?

Questo componente elettronico produce una luce che non comprende né ultravioletti né ultrarossi (i raggi ultravioletti delle lampade tradizionali, per esempio, hanno un effetto dannoso sul pellame e sui tessuti, contribuendo a usurarli e favorendo una perdita di brillantezza per i colori).

La sostenibilità è il frutto della sua efficienza luminosa. In proposito, il Politecnico di Milano ha reso noto uno studio intitolato “Analisi della convenienza economica e del potenziale di mercato per le soluzioni di efficienza energetica nei segmenti Small Business e Small Enterprise”: ebbene, da questa indagine è emerso che il ritorno dell’investimento per coloro che scelgono tali soluzioni può avvenire già nel giro di tre anni.

Quanto si risparmia veramente

Viene spontaneo domandarsi, a questo punto, quale sia la concreta entità del risparmio energetico di cui si può usufruire. Ebbene, la stima si aggira tra il 50 e il 70 per cento, prendendo come termine di paragone i sistemi tradizionali. Proprio per questo motivo gli esperti del settore raccomandano di rimpiazzare le lampade fluorescenti scegliendo al loro posto quelle a LED, le quali presuppongono un consumo di Watt molto più basso.

Un esempio può essere utile per averne la dimostrazione. Un tubo a LED, infatti, consuma appena 17 Watt, a differenza di una lampada a neon che – invece – arriva a 40 Watt. L’efficienza luminosa delle lampadine a LED può toccare i 120 lumen per Watt. In questo caso il confronto con le lampade a incandescenza è a dir poco impietoso, visto che in quel caso si parla di un’efficienza luminosa pari a 13 lumen per Watt.

E non va molto meglio con le lampade alogene, che arrivano a 16 lumen per Watt, mentre con le fluorescenti non si va comunque oltre i 50 lumen per Watt. Per essere chiari, l’efficienza corrisponde al rapporto tra il flusso luminoso e la potenza di ingresso, tenendo presente che è la percezione soggettiva della luce a definire il flusso luminoso.

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