Da alcune settimane, si è riacceso il dibattito sulla cittadinanza italiana, in particolare sullo Ius Scholae: ecco la posizione dei partiti.


Nelle ultime settimane, il tema della cittadinanza italiana è ritornato al centro del dibattito politico.

In particolare, si è aperto un contrasto tra il leader di Forza Italia Antonio Tajani, che spinge per una modifica dei criteri legati alla cittadinanza, perché “è quello di cui ha bisogno il nostro Paese. L’Italia è cambiata” e il Vicepremier Matteo Salvini, per il quale “non è una priorità, non è nell’agenda del Governo”.

Il dibattito si è ovviamente allargato anche alle altre forze politiche, tra cui Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Noi Moderati. Mentre la premier Giorgia Meloni non si è espressa pubblicamente sul tema.

Attualmente, in materia di cittadinanza, la normativa italiana si rifà alla legge n°91 del 1992, che si basa sullo Ius Sanguinis. La norma prevede la cittadinanza italiana per coloro che risiedono legalmente e senza interruzioni in Italia, fino al raggiungimento della maggiore età e che dichiarino di voler acquisire la cittadinanza entro un anno dal compimento dei 18 anni.

Ecco un approfondimento.

Cos’è lo Ius Scholae

Lo Ius Scholae è una proposta per determinare la cittadinanza dei giovani residenti in Italia.

Con questo sistema, si permetterebbe il riconoscimento della cittadinanza italiana ai giovani nati o arrivati in Italia prima del compimento dei 12 anni, che risiedono legalmente nel Paese e che abbiano frequentato almeno 5 anni di studio in Italia, in uno o più cicli scolastici.

Rientrano in questa categoria i cicli scolastici effettuati presso istituti appartenenti al sistema nazionale d’istruzione oppure percorsi d’istruzione e formazione professionale triennale o quadriennale.

Se lo Ius Scholae venisse approvato, sarebbero regolarizzati circa mezzo milioni di giovani stranieri in cinque anni.

Ius Scholae: la posizione dei vari partiti

Il tema è ritornato al centro del dibattito politico, dopo l’intervento del Ministro Tajani, scontrandosi quasi immediatamente col Vicepremier Salvini.
Ecco la posizione dei vari partiti.

Forza Italia

Il leader di Forza Italia Antonio Tajani ha dichiarato di appoggiare la vecchia idea di Silvio Berlusconi che, in precedenza, aveva mostrato un’apertura alla nuova forma di cittadinanza.
Lo status di cittadino italiano può essere riconosciuto ai minori stranieri che effettueranno un percorso di studi completo: questa sembra la linea su cui il partito si batterà a settembre.

Eppure, il portavoce di Forza Italia, Raffaele Nevi, ha evidenziato che l’idea del partito sullo Ius Scholae è differente, rispetto a quella del Partito Democratico e del Movimento Cinque Stelle, perché Forza Italia punta a riconoscere la cittadinanza alla conclusione di un intero ciclo di studi di 10 anni, ovvero le cosiddette “scuole dell’obbligo”.

Lega

A non essere d’accordo sulla proposta e a “spaccare la maggioranza” è la Lega, con Matteo Salvini che ha dichiarato che lo Ius Scholae non è una priorità del Governo.
Salvini ha anche dichiarato che

“siamo il Paese europeo che, da anni, dà più cittadinanza ai cittadini stranieri, quindi, io ritengo assolutamente di buonsenso il compimento del diciottesimo anno e la conoscenza della lingua come requisiti per ottenere la cittadinanza”.

Fratelli d’Italia

La premier Giorgia Meloni non è intervenuta pubblicamente sul dibattito dello Ius Scholae.

A parlare, però, è stato il capogruppo di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, che ha detto:

“Ci sia consentito dire una cosa agli alleati: nel programma di governo non c’è questo argomento e non c’è neanche nei singoli programmi dei partiti. Gli elettori hanno votato un programma: è legittimo discutere di questioni esterne al programma, ma c’è il fondato dubbio che questo sia un argomento speculare dell’opposizione per creare confusione nella maggioranza”.

Nonostante ciò, da Fratelli d’Italia non è arrivata una chiusura netta all’idea, affermando che se ne discuterà “quando e qualora ci sarà una proposta di legge scritta, per valutarla nel dettaglio”.

Partito Democratico

Il Partito Democratico ha ovviamente preso la palla al balzo dalla proposta di Tajani per rimarcare la necessità di una nuova legge sulla cittadinanza.

Stefano Bonaccini, in tal proposito, durante il Meeting di Rimini, ha detto:

“Penso che, se Fi vorrà fare sul serio, come spero, ci può essere una maggioranza persino parlamentare, trasversale, che sul tema dello Ius Soli, più precisamente sullo Ius Scholae, può trovare una ragione per trovarsi d’accordo. Se quelle parole, che tanti di noi hanno apprezzato, sono un’apertura vera, ci si mette a sedere subito e noi del Pd siamo pronti a discuterle immediatamente”.

Il Pd ha, inoltre, aperto le porte a Forza Italia per una discussione a settembre, quando ripartiranno le attività parlamentari.

Movimento Cinque Stelle

A differenza di quella di Forza Italia, la proposta dei pentastellati è più restrittiva, basata sul testo presentato e approvato in Commissione affari costituzionali della Camera, a firma di Stefano Brescia.

La proposta prevede la possibilità di fare richiesta per la cittadinanza per tutti coloro che fossero arrivati in Italia prima del compimento del 12 anni e che portino a termine un percorso scolastico di cinque anni.

Noi Moderati

Il partito ha appoggiato e dato sostegno alla proposta di Antonio Tajani.

Il leader Maurizio Lupi ha detto:

“Siamo favorevoli allo Ius Scholae, riteniamo che sia giusto concedere la cittadinanza dopo due cicli di studio completi. Non c’è nessuna spaccatura nella maggioranza, si può affrontare il tema senza pregiudizi sia nella coalizione sia con un dialogo aperto in Parlamento. Invitiamo, per questo, l’opposizione a confrontarsi nel merito senza strumentalizzazioni”.