Sempre meno sportelli bancari: un quarto degli italiani non ne ha accesso. Questo è il quadro preoccupante tracciato dall’Osservatorio di First Cisl sulla desertificazione bancaria, basato sugli ultimi dati disponibili aggiornati al 30 giugno 2024.
Un’area complessiva, equivalente all’unione dei territori di Lombardia, Veneto e Piemonte, è oggi completamente sprovvista di sportelli bancari, creando gravi disagi per milioni di cittadini, in particolare per le fasce più vulnerabili come gli anziani. L’impossibilità di accedere ai servizi bancari di base rappresenta una sfida crescente che neppure la crescente digitalizzazione è riuscita a mitigare.
Non sono solo i cittadini a soffrire per la chiusura delle filiali. Anche le piccole imprese, che spesso si basano su un rapporto diretto e personale con le banche per ottenere credito, stanno risentendo pesantemente della situazione. In effetti, la progressiva chiusura degli sportelli si traduce per molti imprenditori in una maggiore difficoltà di accesso al credito.
Un quarto degli italiani non ha accesso agli sportelli bancari
Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio su informazioni fornite da Banca d’Italia, Istat ed Eurostat, il 42% dei comuni italiani non dispone più di uno sportello bancario. Il fenomeno ha subito un’accelerazione drammatica negli ultimi anni: dal 2015 al 2024, il 14% dei comuni ha perso l’ultimo sportello disponibile, e solo nell’ultimo anno 55 comuni hanno visto chiudere l’unico sportello rimasto. Questo trend preoccupa anche per il futuro, poiché il 24% dei comuni ha attualmente un solo sportello bancario, che rischia di scomparire a breve.
Aumenta, quindi, il numero di persone e imprese che rischiano di rimanere escluse dai servizi bancari. Oltre 10 milioni e 400 mila italiani vivono in comuni già desertificati (4 milioni e 392 mila, con un aumento dello 0,4% rispetto alla fine del 2023) o in via di desertificazione (6 milioni e 60 mila, con un incremento dello 0,5%). Da marzo 2023, il numero di cittadini colpiti è cresciuto di circa 500 mila unità. Le imprese colpite da questo fenomeno sono oltre 265 mila, con un incremento di 1.123 aziende rispetto a dicembre 2023.
Calano le filiali e aumenta il fenomeno del private banking
Il calo degli sportelli bancari è un altro segnale allarmante. Nei primi sei mesi del 2024 le banche italiane hanno chiuso altri 163 sportelli. Le regioni più colpite sono Molise (- 1,3%), Veneto (- 1,2%), Friuli Venezia Giulia e Lazio (- 1 %), Campania e Toscana (- 0,8%).
Nonostante l’apertura di 101 nuovi sportelli da parte di Banca Private Cesare Ponti, si tratta di realtà operative all’interno di filiali già esistenti del Gruppo Bper, dedicate principalmente al private banking. Al netto di queste aperture, il calo reale degli sportelli è stato di 97 unità, superiore al calo registrato nello stesso periodo del 2023.
La tendenza del sistema bancario italiano sembra indirizzarsi dunque sempre più verso il private banking, come dimostra l’apertura di nuove filiali Mediobanca Premier, che hanno sostituito le sedi di CheBanca!. Tuttavia, questo orientamento non risolve il problema della popolazione senza sportelli, che è anche quella meno incline a utilizzare l’internet banking.
Le statistiche sul territorio
L’Osservatorio ha stilato una classifica delle 107 province italiane, valutandole in base agli Indicatori provinciali di desertificazione (Ipd), che considerano diversi fattori come numero di comuni, popolazione, imprese e superficie. Le province meno colpite dalla desertificazione bancaria parziale sono Barletta-Andria-Trani, Prato e Trieste, mentre quelle più colpite sono Sassari, Sud Sardegna e Nuoro. Per la desertificazione assoluta, le province migliori restano Barletta-Andria-Trani, Brindisi e Grosseto, mentre le peggiori sono Campobasso, Isernia e Vibo Valentia.
Questi dati offrono uno spaccato preoccupante della situazione italiana, suggerendo la necessità di interventi urgenti per contrastare un fenomeno che rischia di amplificare le disuguaglianze sociali ed economiche nel Paese.