La concentrazione di gas serra nell’atmosfera sta raggiungendo livelli preoccupanti, con un marcato aumento del metano, responsabile del 30% dell’innalzamento delle temperature secondo una recente indagine condotta dalla Fondazione Openpolis.
Mentre molte economie globali sono ancora in una fase di rapido sviluppo, le emissioni complessive non hanno ancora raggiunto il loro picco che potrebbe esplodere nel prossimo futuro, mettendo a rischio gli sforzi per contrastare i cambiamenti climatici.
Le attività antropiche, come la produzione e il consumo di energia, l’agricoltura, l’allevamento, i trasporti e la gestione dei rifiuti, sono tra le principali cause di emissioni inquinanti. Queste sostanze, oltre a danneggiare gli ecosistemi e la salute umana, provocano l’effetto serra, trattenendo il calore nell’atmosfera e contribuendo ai cambiamenti climatici.
E in questo scenario preoccupante emerge un nemico molto insidioso: il metano.
In Italia e nel mondo aumenta la concentrazione di metano nell’aria
La concentrazione di gas serra nell’atmosfera è un indicatore chiave dell’inquinamento atmosferico, con dati allarmanti che mostrano un aumento significativo.
Il metano, principale colpevole di questo aumento, è un gas serra potentissimo, contribuendo notevolmente all’effetto serra e al surriscaldamento del pianeta.
Un aspetto preoccupante è che molte sostanze inquinanti, compreso il metano, rimangono nell’aria per lungo tempo, aggravando ulteriormente la situazione.
Negli ultimi 40 anni, la concentrazione di gas serra nell’atmosfera è costantemente aumentata, superando le 472 parti per milione di CO2 equivalente nel 2020. Un aumento significativo è stato riscontrato soprattutto nel metano, il cui impatto dannoso è amplificato dalla sua potenza come gas serra.
Come rileva Copernicus, nel 2021 siamo arrivati a 1.876 particelle per miliardo, il record degli ultimi 800mila anni. Secondo l’agenzia internazionale dell’energia (Iea), questo gas ha un ruolo molto rilevante nell’innalzamento delle temperature.
Il metano che, sebbene persista per un periodo più breve rispetto all’anidride carbonica, è particolarmente dannoso durante questo periodo. Contribuisce alla formazione di ozono troposferico e, inoltre, è un inquinante pericoloso responsabile di un milione di morti premature ogni anno a livello mondiale.
Il metano, proveniente da fonti antropiche come allevamenti, industrie, miniere di carbone e rifiuti, ma anche da cause naturali come il rilascio delle zone umide, rappresenta una sfida per la sua difficoltà di rimozione chimica.
Nonostante manchi ancora un consenso scientifico completo sul significativo aumento del metano nell’aria, è evidente che affrontare questa problematica è cruciale per la tutela dell’ambiente. Limitare le emissioni di metano può portare a risultati tangibili, considerando l’impatto significativo di questo gas serra.
Il dossier di Openpolis
Qui il documento completo con l’indagine.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it