isolare termicamente vecchio appartamento

Introduzione

La problematica dell’isolamento termico degli edifici italiani è ancora un argomento estremamente sottovalutato, sono in molti ad essere restii a voler trovare soluzioni performanti per riqualificare il proprio appartamento.

Questa riluttanza può essere attribuita a diversi fattori: la percezione di un costo elevato degli interventi, la paura di lavori invasivi e prolungati, o semplicemente la mancanza di informazioni adeguate sulla tematica.

In questo articolo, approfondiremo come l’isolamento termico del proprio edificio non sia solo un modo per migliorare il comfort abitativo, ma anche una strategia essenziale per ridurre i costi energetici e contribuire alla salvaguardia dell’ambiente.

Le abitazioni italiane: ancora molte le criticità da affrontare

La maggior parte delle abitazioni italiane, soprattutto quelle costruite negli ultimi 30-50 anni, presentano significative criticità in termini di isolamento termico.

Questa fascia temporale rappresenta un periodo in cui l’attenzione verso tematiche come l’efficienza energetica e l’isolamento degli edifici era minima, se non assente.

Di conseguenza, molte case costruite in questo periodo soffrono di problematiche strutturali che impattano negativamente sul conseguimento di queste tematiche.

Tra le criticità più comuni, si riscontra la presenza di intercapedini non coibentate nelle pareti, spazi vuoti presenti tra le pareti interne ed esterne al cui interno si generano importanti moti convettivi d’aria, facilitando la perdita di calore in inverno e l’ingresso di calore in estate.

Questa problematica è particolarmente evidente in edifici con pareti sottili e materiali da costruzione a bassa inerzia termica.

Un’altra criticità diffusa è la presenza di infissi obsoleti e non efficienti dal punto di vista energetico. Finestre e porte vecchie o mal sigillate possono essere fonti significative di dispersione termica, contribuendo alla perdita di calore in inverno e all’aumento del calore in estate.

Inoltre, molti edifici soffrono di isolamento insufficiente nei tetti e nei sottotetti. Poiché il calore tende a salire, un tetto mal isolato può causare una notevole perdita di calore, lasciando la casa sempre fredda in inverno.

Queste inefficienze non solo portano a un consumo energetico eccessivo e a costi più elevati per il riscaldamento e la climatizzazione, ma possono anche creare ambienti interni sgradevoli, con ulteriori problematiche come la formazione di umidità e muffe, che a lungo termine possono danneggiare la struttura dell’edificio e la salute degli occupanti.

Se sono presenti criticità, perché si ha disinteresse nei confronti dell’isolamento termico?

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La resistenza di molte famiglie italiane nel porre in atto interventi di riqualificazione, come quelli di isolamento termico, può essere attribuita a vari fattori interconnessi, che vanno oltre il semplice disinteresse.

Uno dei principali ostacoli è la percezione che l’isolamento termico comporti spese elevate e basta. Questa percezione è radicata nell’idea che l’isolamento sia un investimento a lungo termine con un ritorno economico non immediatamente tangibile. In aggiunta, la spesa iniziale per i lavori di isolamento può sembrare proibitiva, specialmente in un contesto economico incerto come quello attuale.

Parallelamente, c’è una notevole mancanza di consapevolezza su come l’isolamento termico possa influenzare positivamente sia il comfort abitativo che il bilancio energetico dell’edificio.

Sono ancora in molti a non essere pienamente informati sui benefici a lungo termine e sugli incentivi ed agevolazioni fiscali disponibili.

Un altro aspetto da considerare è il valore emotivo che molte famiglie attribuiscono alle loro abitazioni, spesso tramandate di generazione in generazione. Questo legame può portare a una riluttanza nel modificare l’aspetto e la struttura di queste case, nonostante i benefici pratici che si possono conseguire con un intervento di isolamento termico.

Inoltre, esistono preoccupazioni pratiche riguardo l’invasività e la durata dei lavori di isolamento, specialmente in abitazioni già occupate.

Queste preoccupazioni sono amplificate dal fatto che molti edifici in Italia sono stati costruiti prima dell’introduzione di normative efficaci sull’efficienza energetica, cosa che rischia di rendere gli interventi più complessi e costosi.

Quali vantaggi si possono ottenere realizzando un valido piano di isolamento termico?

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L’isolamento termico offre una serie di benefici che vanno ben oltre il semplice risparmio energetico. In primo luogo, migliora notevolmente il comfort abitativo di una casa, garantendo il mantenimento di una temperatura interna più costante e gradevole sia durante i mesi freddi che in quelli caldi.

Questo si traduce in una riduzione della necessità di riscaldare o raffreddare gli ambienti, portando ad avere un ambiente interno più salubre, con minore formazione di umidità e muffa.

Dal punto di vista dell’efficienza energetica, l’isolamento termico riduce significativamente la dispersione di calore, che si traduce in un minor consumo di energia per il riscaldamento in inverno e per il raffreddamento in estate.

Questo non solo comporta un risparmio sulle bollette energetiche, ma contribuisce anche alla riduzione dell’impronta carbonica dell’abitazione, un aspetto sempre più importante nell’era della sostenibilità ambientale.

Per quanto riguarda le preoccupazioni relative alla spesa, è importante considerare l’isolamento termico come un investimento a lungo termine piuttosto che come un costo immediato.

Sebbene l’investimento iniziale possa sembrare elevato, i risparmi ottenuti sulle bollette energetiche nel corso del tempo compensano ampiamente la spesa iniziale.

Inoltre, esistono sempre incentivi fiscali e agevolazioni che possono aiutare a mitigare il costo iniziale, e che possono essere facilmente accessibili (a differenza del vecchio bonus 110%), come ad esempio il bonus 50% sulle ristrutturazioni.

Ma come capire quali interventi conviene davvero eseguire?

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Per capire quali interventi di isolamento termico eseguire in modo intelligente, è fondamentale partire da un’analisi approfondita della propria abitazione.

Questo implica la valutazione delle condizioni attuali dell’edificio, come l’età, i materiali costruttivi, il tipo di impianto di riscaldamento e raffreddamento esistente, e la presenza di eventuali ponti termici o zone con dispersioni energetiche.

Per verificare le esigenze di un edificio è necessario eseguire una diagnosi energetica la quale può essere redatta semplicemente con un sopralluogo da parete di un tecnico avente esperienza nel settore o in altri casi ci si affida ad un termo-tecnico che con l’ausilio di un’analisi termografica dettagliata può arrivare alle stesse conclusioni.

L’analisi termografica permette di individuare i ponti termici, ovvero quelle zone dove la discontinuità dei materiali causa perdite di calore significative. Questi possono essere localizzati in varie parti dell’edificio, dalle pareti esterne ai sottotetti, dalle intercapedini alle strutture portanti.

L’individuazione di tali aree è fondamentale per stabilire la priorità degli interventi.

Sulla base dei dati raccolti tramite termografia, si può procedere alla progettazione di interventi specifici.

Per esempio, la presenza di dispersioni termiche significative attraverso le pareti potrebbe suggerire l’installazione di un sistema di isolamento a cappotto o l’insufflaggio nelle intercapedini. Nel caso di dispersioni tramite il tetto, si potrebbe considerare l’isolamento del sottotetto o la sostituzione di materiali con bassa inerzia termica.

Principali soluzioni pratiche che si possono adottare

Nel contesto della riqualificazione termica di un’abitazione, diverse soluzioni tecniche si presentano come ottimali per migliorare l’efficienza energetica e il comfort abitativo.

Tra queste, il sistema di isolamento a cappotto esterno rappresenta una delle opzioni più efficaci. Questa tecnica prevede l’applicazione di strati di materiale isolante, come polistirene espanso o lana minerale, direttamente sulle pareti esterne dell’edificio, seguiti da un rivestimento protettivo.

Questo metodo è particolarmente efficace nel ridurre i ponti termici e nella prevenzione delle dispersioni energetiche attraverso le pareti.

Un’altra soluzione di rilievo è l’insufflaggio termico delle intercapedini, utile per gli edifici che presentano, al loro interno, uno spazio vuoto tra le mura perimetrali, anche dal diametro di parecchi centimetri (vuoto che causa importanti problematiche in termini di dispersione termica).

Questo processo comporta l’iniezione di materiale isolante all’interno dello spazio tra le pareti interne ed esterne (molto utilizzate sono le schiume espanse isolanti, che hanno la capacità di riempire completamente il vuoto, eliminando quasi del tutto i moti convettivi d’aria che si verificano all’interno delle intercapedini vuote).

L’insufflaggio migliora notevolmente l’isolamento termico senza necessità di interventi invasivi sulle strutture esistenti.

L’isolamento del tetto e del sottotetto è altrettanto fondamentale, in quanto il calore tende a salire e può sfuggire facilmente attraverso un tetto mal isolato. L’applicazione di materiali isolanti sotto le tegole o all’interno del sottotetto, come pannelli in fibra di legno o lana di roccia, può ridurre significativamente la perdita di calore.

Infine, la sostituzione degli infissi esistenti con soluzioni a taglio termico e l’installazione di vetri a bassa emissività sono interventi chiave per ridurre le dispersioni termiche attraverso finestre e porte. Questi nuovi sistemi di infissi non solo migliorano l’isolamento termico, ma contribuiscono anche all’isolamento acustico dell’abitazione.

Conclusioni

Concludendo, abbiamo visto come la riqualificazione termica di un’abitazione tramite l’isolamento termico non è solo un passo verso un maggiore comfort e un risparmio energetico, ma rappresenta anche un contributo significativo alla sostenibilità ambientale.

Ogni intervento di isolamento termico che viene realizzato in un edificio non solo migliora la qualità della vita dei suoi abitanti, ma incide positivamente sull’ambiente, riducendo il consumo di risorse energetiche e le emissioni di gas serra.

Questa trasformazione degli spazi abitativi in ambienti più efficienti e sostenibili è un investimento nel futuro, che va oltre il mero risparmio economico.

Si tratta di un impegno verso la salvaguardia del pianeta e di una responsabilità condivisa nel creare un mondo più vivibile per le generazioni future.

In questo contesto, l’isolamento termico diventa non solo una scelta, ma un imperativo per chi è consapevole dell’importanza di costruire un futuro più sostenibile, ritrovandosi, nel contempo, a vivere in un’abitazione che spreca meno energia, mantiene un livello di benessere abitativo ottimale più a lungo, e ci consente di risparmiare in bolletta energetica.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it