ipotesi proroga smart working 2023Scatta l’ipotesi d’inserire la proroga dello smart working per lavoratori fragili e con figli under 14, anche nel 2023, nel Decreto Milleproroghe.


Ipotesi proroga smart working 2023: la questione smart working continua ad essere centrale, anche in previsione del 2023.

C’è l’ipotesi, infatti, di prorogare il lavoro agile per i lavoratori fragili e per quelli con figli under 14.

La misura è attualmente allo studio del Governo e del sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, con l’ipotesi d’inserirla nel Decreto Milleproroghe.

Ecco cosa sappiamo.

Ipotesi proroga smart working 2023: la misura in studio

Come sappiamo, il prossimo 31 dicembre scadrà la misura che prevede lo smart working per i lavoratori fragili e i lavoratori con figli under 14, che era stata già prorogata lo scorso settembre.

Ma è sempre più probabile un’ulteriore proroga della misura, anche per il 2023, così da favorire la prevenzione dai contagi di Covid nei luoghi di lavoro. Non è stata ancora definita una durata precisa della proroga, ma s’ipotizza che possa durare fino alla fine dell’inverno.

Il provvedimento dovrebbe riguardare sia i dipendenti pubblici che quelli privati.

La proposta è sul banco di discussione del Governo, tra il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon e il Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo: nei prossimi giorni sarà presa una decisione definitiva.

La situazione smart working in Italia

Lo smart working è stata la chiave di continuità del lavoro, durante la pandemia di Covid-19 e il relativo lockdown. Ma anche dopo la fine dell’emergenza, molti lavoratori hanno richiesto di continuare col lavoro agile.

Secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, nel 2022 sono stati circa 3 milioni e 570mila i lavoratori in smart working e le previsioni indicano che ci sarà un aumento nel 2023, raggiungendo i 3 milioni e 630mila smart-workers.

Come specificato dal neo-Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, “sullo smart working non si tornerà indietro”. Il Ministro ha definito il lavoro agile uno strumento utile per la produttività.

In un report dell’Istituto per l’analisi delle politiche pubbliche (Inapp), possiamo vedere come il 66% dei datori di lavoro intervistati pensi che lo smart working aumenti la produttività, consentendo un risparmio dei costi di gestione degli spazi fisici, soprattutto per le piccole imprese.

Per il 72% dei datori di lavoro, invece, il lavoro agile aumenta il benessere organizzativo e migliora l’equilibrio vita-lavoro dei dipendenti.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it