invasione-vespa-orientale-romaUn’altra emergenza tra le altre, che al momento sembra interessare Roma ma potrebbe riguardare tutta Italia: arriva la vespa orientale, più aggressiva e “tossica” di quella comune.


Ci mancava solo l’invasione delle vespe” verrebbe da dire.

Eppure a quanto pare nella Capitale, tra le altre specie animali in crescita a livello numerico adesso sembrerebbe spuntare anche le vespe orientali, nome più comune per la specie denominata vespa orientalis.

Scopriamone di più sulla situazione nella Capitale e nel resto d’Italia.

L’invasione della vespa orientale a Roma

Nella Capitale stanno così proliferando le vespe orientalis, definite più aggressive e velenose rispetto alle specie comuni che già conosciamo. Si distinguono per la presenza di particolari fascette gialle sia sulla testa che sull’addome.

La vespa orientale si riconosce inoltre per la tinta intensamente rossiccia quasi uniforme, spezzata soltanto dal colore giallo presente in una larga banda nell’addome, ed in una macchia sulla testa.

Alcuni ricercatori hanno scoperto che nelle bande gialle dell’addome di questa vespa, è presente un pigmento che ha la capacità di assorbire l’energia solare e rendere attive le vespe, che difatti preferiscono lavorare in pomeriggio inoltrato, al contrario di molte altre specie di calabroni che preferiscono lavorare con il fresco del mattino o prima di sera, per evitare l’eccessivo calore

E ad attirare queste specie, a quanto pare, è la presenza massiccia di immondizia in alcune zone della città, quali Centocelle, Cinecittà e Quadraro.

Nonostante la raccolta prosegua nella metropoli c’è ancora una situazione di disagio anche in altre zone, quali Boccea, La Rustica, Casilina, Torbellamonaca enei municipi IV, V e VI.

C’è un rischio “invasione” anche per il resto d’Italia?

In realtà questa specie è presente in Italia da molti anni, anche se non in quantità considerevoli, soprattutto al Sud. Negli ultimi anni si era spostata al Nord ed era stata segnalata due anni fa a Genova.

La preoccupazione adesso sorge solo perché la segnalazione della sua presenza nella Capitale è sempre più frequente, e ciò porta a interrogarsi su una sua presenza in crescita, come è stato decenni fa per la zanzara tigre che è diventata anche in Italia una delle specie più comuni.

Il parere dello zoologo Andrea Lunerti

Lo zoologo ed esperto Andrea Lunerti spiega in un’intervista a La Repubblica che le vespe orientalis hanno la capacità di orientare, in modo parziale, il pungiglione. Per questo possono colpire anche lateralmente rispetto al proprio corpo. Inoltre, sono più velenose.

Spesso vengo contattato per rimuovere alveari o nidi di calabroni, soprattutto in questo periodo dell’anno. Ma non mi era mai capitato di trovarmi difronte ai calabroni orientali (Vespe orientalis), una specie aliena che a Roma e probabilmente nel centro Italia non era mai stata censita. […]

Questa vespa, secondo la mia esperienza, è solita nutrirsi di rifiuti organici e in putrefazione come un avanzo di carne. E come cinghiali o topi anche la Orientalis può essere attirata dall’immondizia“.

L’allarme del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale

Ecco quanto dichiarato in merito in una nota da Piergiorgio Benvenuti, Presidente del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale.

“Zecche e pulci rappresentano un problema serio non solo per i cani a spasso nei parchi, ma anche per l’uomo, per le temibili punture delle zecche che potrebbero causare danni anche seri per la salute, ma anche questa nuova specie di vespe sarebbero molto aggressive ed una minaccia soprattutto per anziani e bambini. […]

Con la nuova amministrazione Gualtieri i problemi sono gli stessi, dai topi ai cinghiali, dalle blatte alle cimici, dalle pulci alle vespe “Orientalis” a causa dei rifiuti in strada non raccolti per giorni e la mancanza di una manutenzione adeguata del verde. Si prosegue a non trovando soluzioni adeguate ai mille problemi irrisolti […] non servono trovate “innovative”, soprattutto in ambito ambientale, bensì una adeguata programmazione fatta di competenze e soluzioni concrete.”