La Figc si è legata alla società di betting: “Valori condivisi” ha dichiarato il dg Uva. Immediate le critiche dei senatori Mirabelli e Vaccari, responsabili della commissione sul gioco legale e illegale: “Impossibile combattere la ludopatia alleandosi con una multinazionale che vuole sempre più scommettitori”. I due parlamentari parlano di “accordo inaccettabile”, figlio di “una scelta scellerata” e chiedono alla Figc di sciogliere il contratto con Intralot, che da maggio si è fusa con Gamenet dando vita a un colosso che in Italia conta 750 punti scommesse, 60 sale gioco, circa 8.200 videolotterie, 50mila slot machine e una presenza crescente nel mercato online.
Grana per la Figc dopo l’annuncio della sponsorizzazione (fino al 2018) con Intralot, società internazionale di scommesse: l’accordo ha scatenato una polemica politica dovuta alla natura del partner cui si è legata la Federcalcio.
A quale business si vota la Nazionale di Calcio? A giudicare dal nuovo sponsor delle Nazionali Italiane di calcio – l’accordo vale fino al 2018 – la risposta è semplice: l’azzardo. Intralot del gruppo Gamenet (concessionario di Stato per scommesse, slot, vlt e via discorrendo, con un fatturato in crescita dell’8,5% e una raccolta di denaro da “giochi” di 3miliardi di euro) ha infatti firmato un accordo per diventare “Premium Sponsor” degli azzurri.
E l’ultimo azzardo – mai termine è stato più azzeccato – del signor Tavecchio e dei suoi collaboratori lascia letteralmente senza fiato. Lo sponsor “vietato ai minori” si chiama Intralot – è un gigante nel settore delle scommesse e si sta insignorendo anche di quello delle slot machine (le famigerate “macchinette” mangiasoldi).
Secondo quanto dichiarato dal presidente della FIGC Carlo Tavecchio si tratta, dunque, di una “una partnership incentrata sui valori, visto che una parte fondamentale dell’accordo prevede l’impegno in attività sociali, rafforzando così il lavoro della Federcalcio nella promozione della cultura della legalità e per la diffusione di comportamenti consapevoli all’interno del mondo del calcio”. Secondo l’associazione ADOC – Associazione Difesa Orientamento Consumatori – si tratta un connubio molto pericoloso a livello d’immagine nel contesto della lotta al gioco d’azzardo e alle scommesse.
Non solo l’Adoc ma anche l’onorevole Giovanni Paglia di Sinistra Italiana afferma di aver presentato un’interrogazione per chiedere spiegazioni al Governo.