intervista-informarea-itI siti dedicati al mondo tech sono ormai un vero e proprio punto di riferimento sul web. Vengono infatti considerati una risorsa preziosa per orientarsi al meglio all’interno di questa società sempre più digital, in cui i cambiamenti e le innovazioni sono quasi all’ordine del giorno.

Ma come nasce un blog sulla tecnologia di successo? Per capirlo abbiamo intervistato Fabrizio Cannatelli, che nel 2011 ha dato vita a Informarea.it, concretizzando un progetto in cantiere da tempo.

In poco più di 10 anni, questo blog di informatica e tecnologia si è ritagliato uno spazio di primo piano in rete. Infatti, attualmente può vantare oltre 6.000 articoli pubblicati, così come un seguito di circa 1 milione e mezzo di visitatori mensili.

Come nasce il tuo interesse per l’informatica?

Fin da bambino, negli anni 80, ero già un appassionato e assiduo gamer dei vari Commodore 64 e Vic-20. Mi dilettavo anche con il linguaggio di programmazione BASIC come passatempo.

L’interesse verso Windows, Office e tutto il mondo dell’informatica è maturato però negli anni universitari, quando ho vinto una borsa di studio come bibliotecario presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Tor Vergata di Roma, che frequentavo. Lì ho cominciato a confrontarmi con Windows 3.1 con interfaccia grafica per MS DOS.

È stato allora che ho preso la decisione di studiare e approfondire i fondamenti dell’informatica e dei linguaggi di programmazione acquistando un PC a tubo catodico – ancora inusuale negli anni 90 – e frequentando per mesi e mesi corsi presso la Regione Lazio per ottenere i miei attestati.

Dopo essermi laureato ho deciso di dedicarmi a quella che era diventata la mia passione: programmare per vivere.

Che esperienze hai fatto dopo la laurea per coltivare la tua passione?

A ridosso del 2000 ho lavorato nelle aziende di informatica, cambiandone diverse. Ogni volta mi ripetevo che dovevo ritagliarmi del tempo libero per me stesso e che dovevo assolutamente creare un mio progetto, senza tuttavia riuscirci.

In quegli anni scrivevo programmi, facevo siti Web e mi ingegnavo a trovare trucchi o soluzioni per risolvere qualsiasi problema avessimo io, i miei colleghi o gli amici.

Smontavo e rimontavo computer sia come hobby che nell’ambito lavorativo. Andavo a casa di amici per installare programmi utili per il loro computer. Mi ero creato un mio set di programmi per supportare chiunque avesse bisogno di assistenza. L’informatica per me era diventata non solo un lavoro ma anche un hobby del dopo lavoro. In pratica mangiavo pane e informatica dalla mattina alla sera.

Cosa ti ha spinto a creare un blog?

Negli anni lavorativi avevo abbonamenti a tutte le riviste di informatica, concessi gratuitamente dalla mia azienda. Amavo i “tips & tricks” e la spiegazione di come risolvere qualsiasi problema: ogni soluzione proposta diventava mia. Quando uscì la rivista “Hacker Journal” rimasi veramente estasiato da cosa si poteva fare con un computer.

Informarea, che per me avrebbe dovuto significare “Area di informazione“, era il nome del blog che tornava continuamente nei miei pensieri ma che non riuscivo mai a mettere in atto.

Finalmente nel 2011 con un gruppo di amici, ciascuno specializzato in una categoria, ho portato online la prima versione di Informarea.it. Io naturalmente gestivo tutto il sito e assegnavo a ciascuno gli articoli da scrivere, ma dopo nemmeno un anno siamo stati bannati da Google Adsense, a causa anche dell’inesperienza del sottoscritto, così molti si sono dileguati lasciandomi da solo a gestire anche quelle categorie di cui non sapevo nulla.

Cos’è che ti ha spinto ad andare avanti con il progetto Informarea.it?

La passione è stata ed è ancora oggi l’elemento che mi spinge a portare avanti questo progetto che sento fortemente mio e che non ho mai abbandonato. Dopo il ban di Google Adsense ho provato tantissimi siti di advertising con entrate irrisorie. Ero rimasto solo e senza guadagni.

C’è stato un periodo in cui Informarea.it mi sembrava un progetto destinato a finire in poco tempo. Nonostante tutto non mi sono mai dato per vinto.

Nel corso del tempo, dopo aver studiato molto la SEO, ho deciso di cambiare e di dare al sito un’impronta specifica, basata sull’informatica e sulla tecnologia, senza abbandonare quelle che sono state le sue origini, lasciando alcune categorie presenti ed inalterate (Fantacalcio, Mamme e Bambini, Viaggi, ecc.).

Naturalmente, gli approfondimenti sono sempre aggiornati sulla base di tutte le ultime novità, che in quest’ambito sono sempre tantissime e piuttosto frequenti. In più, ogni articolo tiene conto anche delle principali esigenze del momento degli utenti.

Faccio un esempio pratico: quando si tratta di smartphone, sappiamo che per scrivere un articolo è importante conoscere anche gli aspetti che vengono valutati con più interesse in fase di scelta.

Ecco perché oggi su informarea.it è possibile trovare guide sui migliori modelli per fascia di prezzo, batteria e fotocamera (https://www.informarea.it/migliori-smartphone-per-foto/): si tratta degli elementi su cui oggi si concentra maggiormente l’attenzione degli utenti.

Cos’è oggi Informarea.it e come hai capito che sta diventando importante?

Informarea.it oggi, dopo 12 anni di attività, vanta circa 1 milione e mezzo di utenti mensili con diversi collaboratori. È un blog di successo con articoli incentrati soprattutto sul “come fare a” per quanto riguarda l’informatica, e tantissime recensioni su prodotti software e hardware.

Riceviamo numerose richieste di collaborazione da molteplici aziende, anche internazionali, e stiamo cercando di aumentare le affiliazioni e spingerci pian piano anche verso il social.

Dove vuole arrivare Fabrizio Cannatelli con Informarea.it?

Gli aggiornamenti degli algoritmi di Google in alcuni periodi mi hanno fatto impazzire. Sali e scendi continui. Il sito un giorno era alle stelle, una settimana dopo nelle stalle.

Con i vari Panda, Penguin, Mobilegeddon, Bert e via dicendo ho dovuto rivedere testi, struttura, piattaforma almeno 100 volte. Eppure mi sono sempre rialzato e non mi sono mai fermato.

Nel mio piccolo mi sento non solo un Blogger professionista ma anche un imprenditore digitale, il cui obiettivo è portare Informarea tra i primi 100 siti in Italia. È un sogno, ma alcune volte i sogni possono diventare realtà.

 

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it - Δ