Il professionista intralcia per anni l’attività del Comune di Barberino d’Elsa. Il Tribunale di Firenze lo condanna per il reato di interruzione di pubblico servizio.
Il sindaco Giacomo Trentanovi: “è stata una condotta professionale contro l’amministrazione comunale di Barberino Val d’Elsa, attaccata direttamente sia nella parte politica che in quella amministrativa”. Professionista condannato per aver turbato l’attività del Comune di Barberino Val d’Elsa, gravemente danneggiato e costituito parte civile.
Un geometra toscano è stato condannato dal Tribunale di Firenze per il reato di interruzione di pubblico servizio, sulla base della denuncia sporta dal Comune di Barberino Val d’Elsa, alla pena di sei mesi di reclusione, subordinando la sospensione condizionale della pena al pagamento della provvisionale, oltre alle spese processuali. Con il suo comportamento “ossessivo”, caratterizzato da evidente abuso del diritto, l’imputato ha intralciato l’attività della pubblica amministrazione per sei anni.
Non un individuo, fisicamente identificabile, ma un ente locale, un’area di servizi dove operano ingegneri, geometri, architetti, dipendenti comunali, nel settore Lavori pubblici e Urbanistica. E’ quanto è successo al Comune di Barberino Val d’Elsa, con una storia, fatta di condotte intimidatorie, denunce, telefonate, comunicazioni verbali e scritte, continue richieste agli atti, nel periodo compreso tra il 2011 e il 2014, protratta poi di fatto fino al 2017.
Una vicenda complessa che ha turbato e danneggiato la regolarità dei servizi dell’amministrazione comunale e che adesso può ritenersi giuridicamente definita. E’ la sentenza del Tribunale di Firenze a delineare i capi di imputazione, per interruzione di pubblico servizio, e ad emettere gli esiti della sentenza per interruzione di pubblico servizio nei confronti del professionista. Il giudice condanna il professionista anche al risarcimento del danno nei confronti delle parti civili costituite: Maurizio Semplici, ex sindaco di Barberino, Alberto Masoni, responsabile dell’area Urbanistica del Comune, e Giacomo Trentanovi, in qualità di primo cittadino del comune valdelsano.
Nella motivazione contestuale la sentenza parla di “continue e spesso immotivate richieste di accesso che hanno impegnato nella loro totalità i servizi tecnici e legali, costretti a dedicarsi all’attività di copia degli atti e dalla risposta ai quesiti posti dall’imputato in svariate pratiche edilizie”.
Nello specifico l’imputato ha esplicitato la sua condotta attraverso accuse precise come la presunta illegittimità di pratiche edilizie e l’ipotesi di danno erariale e di delitto di abuso d’ufficio a carico del Comune. Tra le altre azioni commesse, l’imputato ha inviato svariati fax, ad esempio, tra il 19 luglio e il 21 luglio del 2011 ne ha inoltrati 22, per ipotizzare reati gravi a carico dei funzionari pubblici. Ha invitato il sindaco all’annullamento di alcuni permessi a costruire anticipando denunce e azioni penali per violazioni edilizia e abuso di ufficio.
“È stata una condotta professionale contro l’amministrazione comunale di Barberino Val d’Elsa – dice il sindaco Giacomo Trentanovi – attaccata direttamente sia nella parte politica che in quella amministrativa, rivolgendo accuse specifiche ai dipendenti degli uffici e intralciando l’ordinaria attività amministrativa. Il comportamento in svariate occasioni ha fatto sì che il Comune si costituisse parte civile, l’amministrazione e la comunità barberinese è stata danneggiata e dovrà essere risarcita.
È fondamentale che questa vicenda sia stata riconosciuta da una sentenza del Tribunale di Firenze e possa giungere ad una conclusione positiva nei confronti della pubblica amministrazione e del lavoro svolto in tutti questi anni con professionalità, attenzione e competenza da parte dei dipendenti e dei dirigenti dell’area urbanistica e lavori pubblici del Comune di Barberino”.
Tra le motivazioni della sentenza si precisa “che la condotta tenuta dall’imputato per interruzione di pubblico servizio ha letteralmente invaso una pluralità di uffici e servizi comunali con richieste incessanti trasmesse a breve distanza di tempo”.