Dopo le larve della farina e la locusta migratoria la Commissione UE ha autorizzato la commercializzazione dei grilli domestici: ecco le novità in materia di insetti come cibo, che potranno anche essere utilizzati in una serie di alimenti.
La definizione si applica a qualsiasi prodotto alimentare che non sia stato consumato ampiamente nell’UE prima del 15 maggio 1997, data in cui è entrato in vigore il primo regolamento relativo ai nuovi alimenti.
Dopo una rigorosa procedura di valutazione scientifica effettuata dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), arriva dunque una nuova autorizzazione dell’UE in materia.
Insetti come cibo: l’UE autorizza l’utilizzo in una serie di alimenti
L’Unione Europea ha dunque pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale UE i regolamenti che consentono nel 2023 l’entrata sul mercato di nuovi alimenti nell’ambito della normativa comunitaria sui novel food.
Quindi come anticipato dopo le larve di verme della farina minore (Alphitobius diaperinus) si arriva al grillo domestico (Acheta domesticus).
Potranno essere congelati, essiccati e in polvere, e sono in arrivo sulle tavole in una serie di alimenti come pane, panini, cracker, grissini, barrette ai cereali, nei prodotti a base di pasta, pizza o cioccolato ma anche nei preparati a base di carne, di prodotti sostitutivi della carne e nelle minestre.
I prodotti contenenti questi nuovi alimenti saranno etichettati per segnalare eventuali potenziali reazioni allergiche. Nell’ambito alimentare gli insetti rivestono un grande interesse, anche per il loro elevato contenuto proteico e per le buone proprietà nutrizionali messe in luce dalla Fao.
La reazione di Coldiretti
Alcune associazioni tuttavia, come la Coldiretti, esprimono delle riserve in merito alle nuove autorizzazioni dell’UE in campo alimentare.
In particolare, secondo l’associazione: “Una corretta alimentazione non può però prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale nei Paesi del terzo mondo come in quelli sviluppati e a questo principio non possono sfuggire neanche bruchi, coleotteri, formiche o cavallette a scopo alimentare che, anche se iperproteici, sono molto lontani dalla realtà culinaria nazionale italiana ed europea […] l’arrivo sulle tavole degli insetti solleva dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico ai quali è necessario dare risposte. […] Necessario pertanto – secondo la Coldiretti – garantire la trasparenza dell’informazione sia sulla natura delle farine contenute negli alimenti sia sul paese di provenienza.”
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it