L’Italia invecchia, e il servizio sanitario è sempre più povero. Il peso economico della sanità pubblica è un problema ampiamente conosciuto e dibattuto, ed è per questa ragione che è sempre più importante, per le strutture private e per la PA, la digitalizzazione della sanità, ovvero una serie di adozioni tecnologiche differenti nate con la finalità di contenere le spese e nello stesso tempo di garantire ai pazienti un’esperienza di accesso ai servizi sanitari qualitativamente migliore.
La percentuale di crescita degli over 65 riscontrabile in tutti i paesi occidentali potrebbe influenzare notevolmente il funzionamento delle strutture sanitarie, inevitabilmente coinvolte nelle sempre più numerose prestazioni erogabili; in base a tali esigenze, l’innovazione tecnologica in ambito sanitario offre un efficace supporto operativo.
Il paziente dunque può usufruire di notevoli vantaggi che ne agevolano in primo luogo gli approcci diagnostici e curativi nel momento in cui si trova ad affrontare un percorso terapeutico più o meno prolungato nel tempo; ma può anche affrontare e risolvere, senza interventi esterni, gli aspetti tecnico-amministrativi collegati. Se ciò è importante per la sanità privata, lo è ancor di più per quella pubblica, purtroppo nota per gli enormi debiti e ritardi nei pagamenti.
Sanità digitale
Potersi servire di servizi erogati dalla sanità digitale rappresenta un traguardo estremamente importante per il paziente, e questo per gli innumerevoli benefici che essa comporta.
Il termine “Sanità digitale” indica un insieme di interventi condivisi dalle pubbliche amministrazioni per promuovere un rinnovamento digitale in ambito sanitario, allo scopo di renderlo maggiormente veloce, agile, semplice e soprattutto vantaggioso dal punto di vista economico, grazie ad alcune operazioni volte a:
- Ottimizzare il rapporto qualità-spesa.
- Migliorare l’efficienza dei servizi erogati.
- Ridurre le differenze tra diverse zone del paese.
- Diffondere l’utilizzo del FSE (Fascicolo Sanitario Elettronico).
- Valorizzare il concetto di telemedicina, e l’adozione di app o refertazione vocale per agevolare la comunicazione con i pazienti.
La realizzazione di tale progetto di una nuova sanità digitale si propone come un modello sostenibile per il futuro della realtà sanitaria, assumendo i connotati di una scelta obbligata e condizionata dalle attuali tendenze di riduzione della spesa e ricerca della maggiore efficienza possibile. A questo proposito, si è parlato di rimettere la qualità del servizio sanitario al centro anche al tavolo delle trattative del rinnovo contrattuale dei dirigenti sanitari.
Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE)
Per quanto riguarda il Fascicolo Sanitario Elettronico, l’utente può usufruire di uno strumento digitale che contiene la tracciabilità del proprio iter sanitario, comprendente le visite specialistiche, le analisi di laboratorio, le indagini diagnostiche, le terapie farmacologiche, e tutto quello che si riferisce alla storia personale del soggetto.
In questo modo le notizie relative possono essere visionate sia dal paziente stesso che dai medici con cui si crea un rapporto sanitario, anche per eventuali condivisioni in caso di consulti terapeutici o diagnostici.
Come per le ricette digitali di prescrizioni specialistiche e farmaceutiche, in questo fascicolo elettronico saranno disponibili anche i referti medici e le cartelle cliniche in caso di ricoveri presso strutture sanitarie pubbliche, che avranno un completo valore dal punto di vista giuridico, sempre nel più assoluto rispetto della privacy.
Ricette digitali
Sostituire il cartaceo è un punto importante nella rivoluzione sanitaria. Se da un lato si pensa alla sostituzione dei referti scritti con l’ipotesi della refertazione vocale, d’altro canto non si possono ignorare le ricette.
Il piano è proprio questo: mandare in pensione la vecchia ricetta rossa, allo scopo di dematerializzare qualsiasi tipo di documento sanitario. Tale sistema offre un enorme alleggerimento burocratico e un’accelerazione delle tempistiche inerenti alle prestazioni sia dei medici che dei farmacisti, con evidenti risparmi in termini economici.
Telemedicina
Il termine Telemedicina indica un complesso di servizi finalizzati al miglioramento della fruibilità delle prestazioni sanitarie, eliminando inutili spostamenti nella ricerca di strutture adeguate alla singole esigenze, diminuendo i tempi di attesa, alleggerendo le pratiche burocratiche presso uffici o strutture specializzate. Tale snellimento operativo si riferisce a vari ambiti, come le visite, i consulti diagnostici, le consulenze specialistiche, fino ad arrivare al monitoraggio dei parametri vitali.
In concreto la Telemedicina comprende l’insieme delle tecniche mediche ed informatiche utilizzabili per fornire servizi sanitari a distanza, ovvero la possibilità di effettuare diagnosi su pazienti non presenti fisicamente nello stesso luogo del medico, mediante la trasmissione a distanza di dati sensibili.
Cartella Clinica Elettronica (CCE)
Ultimo passaggio per agevolare i cittadini e le imprese, oltre che la PA, riguarda la Cartella Clinica Elettronica (CCE), strumento che consiste nella raccolta dei dati clinici del paziente messa in rete mediante un supporto informatico integrato.
Questi dati online, resi disponibili per cliniche, ospedali ed aziende ospedaliere, funzionano esattamente come la cartella clinica cartacea, e riportano tutte le informazioni sanitarie inerenti alla storia clinica del soggetto, con il vantaggio di non impiegare carta e quindi senza rischi di smarrimenti o contraccolpi ecologici e economici.
Tale strumento, inizialmente una brutale copia della sua versione cartacea, oggi consente invece alle aziende una gestione molto più agevole del paziente, poiché permette l’acquisizione e la consultazione in tempo reale di tutte le informazioni relative al paziente; l’aggiornamento continuo dei dati sanitari; la possibilità di effettuare delle ricerche statistiche relativamente ai dati clinici e, cosa da non sottovalutare, l’unificazione e standardizzazione di tutte le procedure operative.
Inoltre essa si configura anche come un mezzo prezioso per valutare la qualità delle prestazioni assistenziali erogate dal Sistema Sanitario Nazionale, con relativa pianificazione delle spese sanitarie relative. In tal senso, infatti, è vitale valutare le necessità e l’impatto monetario della sanità pubblica, così che possa essere sempre efficiente e non capiti, come già successo, di dover finanziare in legge di bilancio in maniera poco etica e non sufficiente questo importante elemento del welfare nazionale.
Al momento la richiesta della CCE è vincolata all’attivazione di un indirizzo Pec, dopo un mese dalle dimissioni, secondo le modalità definite dal Ministero della Salute.
Rivoluzione digitale in Sanità: i limiti
Uno degli ostacoli maggiori per la realizzazione del progetto di digitalizzazione della sanità è rappresentato dallo sviluppo disorganico nelle differenti regioni, con servizi non omogeneamente interoperabili ed incompleti; questa frammentazione, che anche l’ex ministro Lorenzin ha evidenziato più volte nei suoi interventi, è un problema di non facile soluzione, ma che deve comunque essere affrontato con grande attenzione.
Sarebbe un grave errore disgiungere l’approfondimento delle metodiche digitali del Paese da quelle inerenti alla sanità, in quanto soltanto con un approccio multidisciplinare è possibile raggiungere degli obiettivi utili.
Un software gestionale medico aiuta strutture e pazienti, perché rende tutto molto più rapido, comprensibile e sicuro. Sono contenta che la sanità digitale stia pian piano aiutando a cambiare le cose!