Quanto può influire l’inflazione sull’anticipo del TFS? Vediamo insieme cosa succede con l’aumento dei tassi.
L’Anticipo TFS è un prestito pensato per i dipendenti pubblici e statali che hanno raggiunto la pensione.
Solitamente, occorre aspettare molto tempo per l’ottenimento dell’importo del TFS dall’Inps, arrivando ad un’attesa di quasi due-tre anni.
Per ottenere subito liquidità, quindi, è possibile usufruire dell’Anticipo del TFS, previsto dall’art. 23 del 4/2019.
Il finanziamento viene stipulato sotto forma di Prestito Personale e, come tutti i finanziamenti, è soggetto alla variazione dei tassi che, nell’ultimo periodo, sono arrivati alle stelle.
Ma quanto influisce l’inflazione sull’Anticipo del TFS? Vediamolo insieme.
Inflazione: quanto pesa sull’Anticipo del TFS
L’inflazione ha colpito gli italiani trasversalmente nell’ultimo periodo, erodendo il potere d’acquisto e influenzando anche i tassi d’interesse.
Non sono solo i mutui a risentirne, ma anche i dipendenti pubblici in attesa del Trattamento di fine servizio (TFS).
Nell’ultimo anno, i tempi si sono ancora più dilatati, col rischio che un dipendente della PA, a fine carriera, debba aspettare anni per ricevere l’intero importo maturato.
Ma il problema non sta solo nelle tempistiche, ma anche nell’importo, questo perché è fortemente influenzato dall’inflazione.
Per sapere quanto spetta di TFS, occorre calcolare l’80% della retribuzione contributiva annua utile lorda (compresa la tredicesima mensilità) e moltiplicarla per il numero di anni di servizio. Il risultato va poi moltiplicato per 13 e diviso per 12.
Fino ad un anno fa, i lavoratori statali pagavano l’1% di interessi, al momento dell’Anticipo del TFS. Ad oggi, invece, con l’aumento dell’inflazione, i dipendenti statali rischiano di dover sostenere interessi fino al 5%.
Conviene richiedere subito l’Anticipo del TFS?
All’inizio del 2022, il rendistato era a quota 0,78% e attorno al 2% per le scadenze più lunghe. Ad oggi, invece, per le scadenze brevi, la percentuale si è alzata a più del 3%, mentre per quelle più lunghe si supera il 4%.
Gli statali, quindi, per l’Anticipo del TFS rischiano di pagare circa il 5% degli interessi.
Gli esperti sono concordi nel dire che la crisi durerà a lungo e l’inflazione potrebbe peggiorare, portando ad un rincaro dei prezzi, dei mutui e dei tassi.
Per questo motivo, è consigliabile ottenere, in tempi brevi, una liquidità che possa dare una tranquillità economica alle famiglie, sia per gli investimenti e sia per le spese quotidiane, come la spesa alimentare, le bollette e la benzina.
Per farlo, TFSTurbo consiglia di scegliere l’Anticipo del TFS Agevolato, poiché garantito dallo Stato e perché si avvale del fondo di garanzia dello Stato. Rispetto a quello ordinario, l’Anticipo del TFS Agevolato offre maggiori tutele e garanzie.
In questo modo, il dipendente riceverà i primi 45’000 euro di TFS a tasso agevolato e la restante parte a tasso ordinario, senza lasciare nulla all’Inps.
TFSTurbo ti aiuterà a valutare la situazione e a guidarti nelle operazioni.
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Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it