“Più trasparenza e prevenzione dal rafforzamento delle Stazioni Appaltanti”: questo il fulcro dell’audizione sulle infiltrazioni negli appalti da parte dell’UPI (Unione Province d’Italia) di fronte alla Commissione Antimafia.
“Il nuovo codice dei contratti ha introdotto misure per scongiurare il pericolo delle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici che rispondono pienamente all’obiettivo. Occorre però rafforzare le stazioni appaltanti qualificate, a partire dalle 86 SUA provinciali che stanno garantendo performance di eccellenza, perché è a partire dalla professionalità di queste strutture che nei fatti si garantisce trasparenza e prevenzione e si pratica la legalità”.
Lo ha detto il rappresentante di UPI, Gerardo Stefanelli, Presidente della Provincia di Latina, intervenendo oggi in audizione alla Commissione Antimafia nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle “Infiltrazioni mafiose nelle istituzioni territoriali e negli enti locali” e su “Infiltrazione e condizionamento mafioso negli appalti e nei contratti pubblici”.
Infiltrazioni negli appalti: l’intervento delle Province in audizione dalla Commissione Antimafia
“Riguardo alle norme per lo scioglimento degli enti locali per infiltrazioni mafiose – ha detto il Presidente Stefanelli – chiediamo un intervento normativo, per assicurare certezza delle procedure e un contraddittorio preventivo tra il Ministero dell’Interno e le amministrazioni interessate, perché una misura così forte, che rompe il circuito di rappresentanza tra le comunità locali e gli organi di governo elettivi, non può prescindere da una collaborazione tra tutte le istituzioni”.
Stefanelli ha poi ricordato alcune iniziative delle Province per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici, a partire dai protocolli con la Guardia di Finanza per i controlli sugli investimenti del PNRR e del PNC agli accordi con le associazioni datoriali e sindacali per assicurare la regolarità delle ditte coinvolte negli appalti pubblici rispetto ai diritti dei lavoratori e alla sicurezza del lavoro.
“Ma la prevenzione delle attività criminali – ha aggiunto in conclusione il rappresentante UPI – passa anche dalla diffusione della cultura della legalità, attività su cui le Province si stanno molto spendendo con iniziative rivolte agli studenti delle scuole superiori che vanno dalle campagne di comunicazione alle attività di formazione ed educazione”.
Fonte: UPI - Unione Province d'Italia