I lavoratori dello spettacolo lamentano il malfunzionamento dell’indennità Covid-19 per i lavoratori dello spettacolo: la lettera all’INPS.
A raccogliere l’appello, in collaborazione con il Coordinamento Stage!, è stata Feditart (Federazione Italiana Artisti), presieduta dal presidente Gino Auriuso.
In questo momento così difficile, la Federazione sta tentando di prendere per mano l’intero comparto e discutere sulle soluzioni da attuare per uscire da questo momento di crisi.
Sull’argomento avevamo interpellato anche Gino Auriuso, presidente di Fed.It.Art., potete leggere il suo contributo a questo link.
Nella lettera, in modo particolare, si chiedono delucidazioni sul malfuzionamento dell’indennità Covid-19 introdotta dal Decreto Ristori e rivolta a tutti i lavotatori dello spettacolo.
La lettera all’INPS sul malfunzionamento dell’indennità COVID-19 per i Lavoratori dello Spettacolo
Qui di seguito il testo integrale della lettera inviata ai vertici dell’INPS sul malfunzionamento dell’indennità COVID-19 per i Lavoratori dello Spettacolo.
Un lavoro che è il frutto dell’intensa collaborazione col Coordinamento StaGe!
Spett. INPS
C.A. Presidente Tridico
C.A. Dirigente resp. indennità covid19
Oggetto: Malfunzionamento esito richieste indennità covid 19 da decreto ristori DL 137
Spett. Ente INPS, gentile Presidente e Dirigente responsabile
Con il “Decreto Ristori” DL 137 art.15 relativamente ai lavoratori dello spettacolo ha aperto la finestra temporale contributiva con la possibilità di richiedere l’indennità anche a chi ha almeno 30 giornate lavorative con versamento contributivo al F.P.L.S. con un reddito inferiore ai 50.000 euro o almeno 7 giornate lavorative con versamento contributivo al F.P.L.S. con un reddito inferiore ai 35.000 euro conteggiate dal 1 gennaio 2019 fino alla data di entrata in vigore del decreto (29 ottobre 2020) mentre nei precedenti decreti il periodo di riferimento era unicamente l’anno 2019.
Tantissimi lavoratori ci segnalano che la domanda fatta attraverso il sistema del portale inps.it è stata rigettata con la motivazione del non raggiungimento del requisito delle giornate minime con versamento contributivo conteggiando tali giornate unicamente nel 2019.
Oltretutto il sistema di ricorso automatico prevede di poter spuntare un’unica voce che è riferita ai “lavoratori dipendenti” quindi chi non rientra in tali categorie (es. lavoratori autonomi) deve per forza dichiarare il falso per poter fare il ricorso allegando la documentazione necessaria.
Speriamo che il problema sia unicamente dovuto al sistema di conteggio automatico.
Chiediamo quindi di provvedere al più presto alla sistemazione di questo inconveniente e tenere come valide tutte le richieste ingiustamente respinte liquidando al più presto l’indennità agli aventi diritto.
Il periodo difficile ha messo letteralmente in ginocchio chi di questo lavoro vive ed è assolutamente indispensabile il tempismo nel pagamento delle indennità riconosciute perché unica fonte di sostentamento per molti di questi lavoratori.
Nella speranza di un vostro pronto intervento porgiamo
Distinti saluti
Gino Auriuso, Claudia Barcellona, Giuliano Biasin, Massimo Della Pelle, Giuseppe Marasco e Giordano Sangiorgi
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it