Un grave incendio ha devastato uno stabilimento precedentemente utilizzato come deposito di pneumatici e materiale plastico a Palmi, precisamente in contrada Torre Vecchia nel reggino: ecco la situazione attuale.


Le fiamme hanno generato una colonna di fumo nero e denso, visibile a distanza da diversi centri della Piana di Gioia Tauro.

Le operazioni di spegnimento sono in corso da quasi trenta ore, con l’intervento congiunto dei vigili del fuoco provenienti da Gioia Tauro, Polistena, Palmi e altre zone della provincia. Squadre di soccorso, supportate dalla Protezione Civile e da elicotteri, sono attivamente impegnate nel domare le fiamme persistenti.

Incendio in un deposito di materiale plastico a Palmi: preoccupazione tra i cittadini

Dall’imponente nube nera delle prime ore, il fumo si è trasformato in una grande nuvola grigia e bianca, propagandosi verso l’interno della Piana di Gioia Tauro e emettendo un odore acre. Le autorità locali hanno esortato la cittadinanza a prendere precauzioni, evitando l’inalazione dei fumi e limitando i movimenti, specialmente verso il mare. È stato consigliato l’uso di mascherine di classe Ffp2 e di tenere porte e finestre chiuse.

La preoccupazione principale riguarda l’impatto ambientale e sulla salute pubblica, dati i materiali combusti e la possibile tossicità dei fumi. Non sono ancora chiare le cause dell’incendio che ha interessato diversi capannoni dello stabilimento, dove erano immagazzinati rifiuti plastici, carta e oggetti ingombranti su una superficie di oltre 10 mila metri quadri.

Le operazioni di spegnimento sono complesse e rischiose, con diverse squadre impegnate a terra e l’attesa di un intervento aereo con soluzione chimica per accelerare il processo di spegnimento. Questo intervento è stato ritardato a causa della densità del fumo.

L’appello del sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio: “Restate a casa”

Il sindaco Giuseppe Ranuccio ha chiesto ai cittadini di evitare il più possibile di muoversi in città. “Stiamo continuando a monitorare la situazione – ha dichiarato il primo cittadino – siamo sul luogo dell’incendio in attesa […] La situazione resta ancora grave, ma aggiorneremo i cittadini ora per ora“.

Ha poi sottolinato la gravità e l’evitabilità dell’accaduto: :“Una cosa è certa: questo incendio non doveva verificarsi. […] Insieme all’Amministrazione tutta, stiamo valutando con i pochi dati in questo momento a disposizione, ogni iniziativa a tutela della nostra comunità”.

Il monito del sindaco di Rizziconi, Alessandro Giovinazzo

Così ha ribadito l’allerta anche il sindaco del comune limitrofo di Rizziconi, Alessandro Giovinazzo: “L’impianto in questione si trova fuori dal territorio comunale ma comunque ai limiti dello stesso. Si sta sprigionando una nube certamente tossica che al momento non sta investendo direttamente il nostro territorio. Si consiglia comunque, a titolo cautelativo, di tenere, nel limite del possibile (viste le alte temperature odierne), le finestre chiuse e di uscire fuori casa solo per necessità evitando ASSOLUTAMENTE di percorrere la Strada Provinciale 32 che da Cirello porta a Palmi e attraversa la località “Pontevecchio”. Stiamo monitorando la situazione seguendone l’evoluzione.

Allerta anche nel Comune di Taurianova

Fa eco alle osservazioni degli altri sindaci anche il primo cittadino di Taurianova, Rocco Biasi: “A causa di una nube tossica in avvicinamento, si invita tutti a restare in casa e a tenere le finestre chiuse. È importante evitare di stazionare all’aperto fino a nuovo avviso per garantire la vostra sicurezza e quella delle vostre famiglie. Vi terremo aggiornati con ulteriori informazioni. In proposito si sta per emettere ordinanza. Grazie per la collaborazione e la vostra comprensione.

Il video

Qui di seguito il video dell’incendio e delle operazioni di spegnimento [FONTE: RTCtelecalabria]

La questione della carenza sui controlli di sicurezza

La ricorrenza di incidenti ambientali gravi come l’incendio allo stabilimento di Palmi richiama all’attenzione una critica persistente sulla sicurezza e sui controlli nella gestione dei rifiuti industriali nella regione. Episodi simili, come l’incendio al Tmb di Siderno nel 2020, evidenziano una storia di mancanza di regolamenti adeguati e di controlli efficaci che mettono a rischio la salute pubblica e l’ambiente.

L’area interessata rimane sotto stretta sorveglianza dopo l’incendio, ma la domanda principale resta: perché queste tragedie ambientali continuano a verificarsi? Le indagini per determinare le cause specifiche di questo incendio sono ancora in corso, ma è chiaro che ci sia un problema sistemico nella gestione dei rifiuti e nella sicurezza degli impianti di stoccaggio.

Una delle principali criticità emerse durante l’incendio a Palmi riguarda la mancanza di un coordinamento efficace a livello provinciale. Attualmente, l’assenza di una mappa dettagliata che identifichi i comuni a rischio e le specifiche misure di intervento necessarie per ciascuno di essi rappresenta un vuoto organizzativo significativo.

Questo crea ovviamente una serie di criticità non indifferenti:

  • Interventi non coordinati: senza un piano dettagliato, le risorse disponibili non possono essere distribuite in modo ottimale. Le squadre di soccorso potrebbero duplicare gli sforzi in alcune aree mentre trascurano altre che necessitano di un intervento immediato.
  • Ritardi nelle operazioni di soccorso: la mancanza di una strategia predefinita rallenta la risposta all’emergenza. In una situazione in cui ogni minuto conta, qualsiasi ritardo può avere conseguenze devastanti per la popolazione e l’ambiente.
  • Confusione e disorganizzazione: senza una chiara suddivisione delle responsabilità e delle azioni da intraprendere, la confusione può prevalere tra i vari enti coinvolti. Questo porta a inefficienze operative e a una riduzione dell’efficacia complessiva delle misure di intervento.

Per superare questi problemi, è essenziale sviluppare una mappa dettagliata che:

  • identifichi i Comuni a rischio, per a nalizzare storicamente i dati sugli incendi e altri disastri naturali per individuare le aree più vulnerabili
  • definisca le misure di intervento, per stabilire piani di azione specifici per ciascun comune, basati sulle loro peculiarità geografiche e infrastrutturali.
  • agevoli la distribuzione delle risorse, per assicurare che gli investimenti in protezione civile, come squadre di soccorso e attrezzature, siano allocate in modo ottimale e siano pronte a intervenire dove necessario.

Lo stoccaggio dei rifiuti nei depositi in Italia

In Italia, le regole relative allo stoccaggio dei rifiuti nei depositi sono disciplinate principalmente dalla normativa nazionale e comunitaria, in particolare dall’articolo 182 del Codice dell’Ambiente, con specifiche indicazioni riguardo a diversi tipi di rifiuti e ai requisiti che devono essere rispettati per garantire la sicurezza e la tutela dell’ambiente.

Ecco alcune delle principali regole e linee guida:

  1. Autorizzazione e registrazione: I depositi di rifiuti devono essere autorizzati o registrati secondo quanto previsto dalla normativa vigente. L’autorizzazione è necessaria per i depositi di rifiuti pericolosi e per quelli non pericolosi di determinate categorie.
  2. Criteri di localizzazione: I depositi devono essere situati in aree adeguate e conformi agli standard ambientali e di sicurezza. Devono rispettare distanze minime da zone sensibili come abitazioni, corsi d’acqua, parchi, ecc.
  3. Requisiti di sicurezza: I depositi devono essere progettati e gestiti in modo da evitare rischi per la salute pubblica e per l’ambiente. Questo include la gestione dei materiali pericolosi, la prevenzione di incendi, perdite e contaminazioni.
  4. Monitoraggio e controllo: È obbligatoria la messa in atto di sistemi di monitoraggio ambientale e controlli periodici per verificare il rispetto delle normative e garantire la sicurezza continua.
  5. Normative specifiche per tipologia di rifiuto: Esistono regole specifiche per diverse categorie di rifiuti, come quelli pericolosi, i rifiuti speciali, quelli biologico-sanitari, e così via. Ogni categoria può avere requisiti aggiuntivi riguardo alla gestione, allo stoccaggio e allo smaltimento.
  6. Gestione dei rifiuti: Deve essere definito un piano di gestione dei rifiuti che comprenda tutte le fasi, dalla raccolta allo smaltimento finale. I rifiuti devono essere trattati in conformità alle norme vigenti per prevenire danni all’ambiente e alla salute umana.
  7. Responsabilità e sanzioni: Chi gestisce depositi di rifiuti è responsabile del rispetto delle normative e può essere soggetto a sanzioni in caso di violazioni.

Che cosa dovrebbe fare l’ARPA in questi casi?

In situazioni di emergenza come l’incendio a Palmi, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) svolge un ruolo cruciale nella gestione e nel monitoraggio dell’impatto ambientale. Le azioni che l’ARPA dovrebbe intraprendere in tali circostanze (e che ancora non sembrano state messe in pratica) includono:

Monitoraggio e Analisi della Qualità dell’Aria

a. Installazione di Sensori Temporanei e Permanenti:

  • Posizionare rapidamente sensori temporanei nelle aree colpite dall’incendio per ottenere dati in tempo reale sulla qualità dell’aria.
  • Installare sensori permanenti nei comuni ad alto rischio per un monitoraggio continuo e a lungo termine.

b. Rilevazione di Inquinanti Specifici:

  • Misurare i livelli di particolato fine (PM2.5 e PM10), monossido di carbonio (CO), ossidi di azoto (NOx), composti organici volatili (VOC) e altri inquinanti rilasciati durante l’incendio.
  • Effettuare analisi chimiche per identificare sostanze tossiche specifiche che potrebbero rappresentare un pericolo immediato per la salute pubblica.

Comunicazione e Informazione Pubblica

a. Pubblicazione di Dati:

  • Fornire aggiornamenti regolari e tempestivi sui livelli di inquinanti rilevati, tramite il sito web dell’ARPA, comunicati stampa e social media.
  • Creare bollettini giornalieri sulla qualità dell’aria per informare i cittadini sullo stato attuale e sugli eventuali rischi.

b. Consigli alla Popolazione:

  • Fornire linee guida e raccomandazioni su come ridurre l’esposizione agli inquinanti, come restare in casa, utilizzare purificatori d’aria o indossare maschere protettive.
  • Collaborare con i media locali per diffondere informazioni utili e affidabili.

Collaborazione con le Autorità e le Istituzioni

a. Coordinamento con le Forze di Emergenza:

  • Lavorare a stretto contatto con i vigili del fuoco, la protezione civile e altre agenzie per condividere informazioni e coordinare le risposte alle emergenze.
  • Partecipare ai comitati di crisi per fornire consulenza tecnica e scientifica sulla gestione dell’emergenza ambientale.

b. Supporto alle Amministrazioni Locali:

  • Offrire assistenza tecnica ai comuni colpiti per l’implementazione di misure di mitigazione dell’inquinamento.
  • Collaborare con le autorità locali per sviluppare e aggiornare piani di emergenza ambientale specifici per le diverse aree.

Ricerca e Valutazione Post-Emergenza

a. Studi di Impatto:

  • Condurre studi per valutare l’impatto a lungo termine dell’incendio sulla qualità dell’aria e sulla salute pubblica.
  • Pubblicare rapporti dettagliati che analizzino le cause dell’incendio e l’efficacia delle misure adottate per migliorare le future risposte alle emergenze.

b. Implementazione di Miglioramenti:

  • Utilizzare i dati raccolti e le lezioni apprese per rafforzare i sistemi di monitoraggio e le strategie di intervento.
  • Proporre modifiche normative per migliorare la prevenzione e la gestione degli incendi e delle emergenze ambientali.

Cosa accadrà adesso?

A Palmi e nella zona della Piana di Gioia Tauro i residenti sono giustamente preoccupati per gli effetti a lungo termine dell’incendio sulla loro salute e sulla qualità della vita. La tossicità dei fumi emessi e il potenziale danno ambientale sono motivi di grande allarme, e la comunità attende risposte concrete e azioni decisive per prevenire futuri disastri.

È cruciale che le autorità competenti intensifichino i controlli e rafforzino le normative per garantire che gli impianti industriali che gestiscono rifiuti pericolosi siano adeguatamente regolamentati e monitorati. Solo con un approccio rigoroso alla sicurezza e all’ambiente si potrà sperare di evitare tragedie simili in futuro e proteggere le comunità locali da gravi rischi sanitari ed ecologici.