Le imprese delle costruzioni e le attività immobiliari generano il 41,4% delle sofferenze in capo alle imprese. Secondo l’ultima analisi realizzata dall’Ufficio Studi della CGIA, infatti, la filiera immobiliare ha in essere 64,8 miliardi di euro di crediti problematici su un totale di 156,8 miliardi generati dalle imprese (dati di fine luglio 2016).
Nello specifico, il comparto delle costruzioni guida la classifica con 43,1 miliardi di sofferenze a fine luglio 2016 (27,5 per cento del totale) mentre le attività immobiliari – che comprendono attività di compravendita di beni immobili, di affitto e di gestione di immobili, di intermediazione immobiliare e di gestione di immobili per contoterzi – si “fermano” a 21,7 miliardi di euro (13,9 per cento delle sofferenze in capo alle imprese).
La filiera immobiliare è dunque quella più in difficoltà a restituire i prestiti e genera un livello di sofferenze (64,8 miliardi pari al 41,4 per cento del totale) nettamente superiore a quello dell’intero settore manifatturiero (35,1 miliardi pari al 22,4 per cento) e del commercio (26,8 miliardi, pari al 17,1 per cento).
Il boom delle sofferenze nella filiera immobiliare è ancora più evidente esaminando l’andamento negli ultimi 5 anni: da luglio 2011 a luglio 2016 si “contano” 42,7 miliardi di euro di sofferenze in più per il comparto in questione (sono aumentate del 192,7 per cento ovvero di molto rispetto al 110,5 cento del totale imprese); nello stesso periodo il settore manifatturiero ha incrementato il livello delle sofferenze “di appena” il 57,5 per cento e il commercio del 96,2 per cento.
In allegato lo studio completo della CGIA Mestre.