imprese-crisi-cessazione-tempo-indeterminatoIl Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza ha introdotto novità in materia di versamento del contributo di licenziamento: ecco alcune indicazioni dell’INPS in merito alla cessazione dei rapporti a tempo indeterminato.


Il 15 luglio 2022 è entrato integralmente in vigore il nuovo Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza: con questo testo il legislatore ha dedicato ai rapporti di lavoro specifiche e puntuali disposizioni.

Per questo motivo l’INPS, con il messaggio 46/2023, fornisce, per diverse tipologie di rapporto di lavoro, le istruzioni operative, la misura e le regole di versamento del contributo di licenziamento dovuto a seguito delle novità introdotte dal nuovo Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza.

Imprese in crisi: cessazione rapporti a tempo indeterminato

In base al nuovo Codice l’apertura della liquidazione giudiziale non integra un motivo di licenziamento. Tuttavia, il curatore deve procedere a intimare il licenziamento “qualora non sia possibile la continuazione o il trasferimento dell’azienda o di un suo ramo o comunque sussistano manifeste ragioni economiche inerenti l’assetto dell’organizzazione del lavoro”.

Inoltre, che i rapporti di lavoro subordinato in atto alla data della sentenza dichiarativa restano sospesi fino a quando il curatore comunica ai lavoratori di subentrarvi, assumendo i relativi obblighi, ovvero, il recesso.

In ogni caso, decorso il termine di quattro mesi dalla data di apertura della liquidazione giudiziale senza che il curatore abbia comunicato il subentro, i rapporti di lavoro subordinato che non siano già cessati si intendono risolti di diritto con decorrenza dalla data di apertura della liquidazione giudiziale.

La sospensione può essere prorogata per un massimo di otto mesi.

Le istruzioni relative all’accesso alla prestazione di disoccupazione NASpI in caso di cessazione del rapporto di lavoro per dimissioni per giusta causa, recesso del curatore o risoluzione di diritto, durante la procedura di liquidazione giudiziale in esame, sono presenti nella circolare INPS 10 febbraio 2023, n. 21.

Si precisa che le modalità operative trovano applicazione anche per i lavoratori dipendenti da datore di lavoro privato tenuto al versamento della contribuzione IVS alle Casse della Gestione pubblica.

Il testo completo del messaggio dell’INPS

Potete consultare qui di seguito il documento completo.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it