Dopo una lunga serie di segni negativi, la tendenza sembra finalmente essersi invertita. Il quadro che pare delinearsi è, infatti, quello di una nuova stagione di crescita.

Torna la voglia di comprare casa. È quanto emerge dalla lettura dei dati pubblicati nella nota trimestrale redatta dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, che riporta un’analisi dell’andamento del mercato immobiliare italiano nel quarto trimestre 2014 e una breve sintesi dei principali dati di consuntivo dell’anno passato. La presentazione è avvenuta questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Roma nella sede centrale dell’Amministrazione fiscale di via Cristoforo Colombo.

Le aspettative dell’offerta e le disponibilità della domanda sembrano incontrarsi di nuovo. Con circa 920mila transazioni realizzatesi nel 2014, gli scambi di immobili segnano un rialzo dell’1,8% rispetto al 2013. Per il complesso degli immobili, si tratta del primo segno positivo dopo sette anni di flessioni, in cui il mercato ha visto più che dimezzato il numero delle transazioni.

Cresce il numero di acquisti di abitazioni
Il settore residenziale registra un aumento, su base annuale, del +3,6% rispetto allo scorso anno, aumento particolarmente significativo se si considera che gli scambi del settore generalmente rappresentano da soli quasi il 50% del totale delle compravendite, influenzando di fatto la tendenza dell’intero mercato. Il tasso di crescita annuale, relativo alle compravendite di abitazioni, è la sintesi di un anno abbastanza positivo in cui si sono osservati tre trimestri di aumenti alternati da un solo secondo trimestre che, con un tasso tendenziale negativo, sebbene contenuto a -1,0%, sembrava voler allontanare le prospettive di ripresa. Inoltre, nonostante i cali registrati nella prima parte del 2014, anche le unità immobiliari a uso pertinenziale, per la maggior parte box e posti auto, con due segni positivi registrati nel terzo e quarto trimestre (rispettivamente, +2,4% e +4,1%) chiudono il 2014 in lieve rialzo (+0,3%).

Le grandi città si muovono più velocemente
I segnali di ripresa nel mercato delle abitazioni sono più evidenti nello otto maggiori città italiane per numero di abitanti, con un tasso annuo di rialzo, per il complesso dei volumi scambiati, che accentua quello registrato a livello nazionale (+9,2%). Tra le città, la performance migliore si osserva a Bologna che guadagna, rispetto al 2013, quasi il 19% del Ntn, ma elevati sono anche i recuperi che si osservano a Genova, Roma e Firenze. Da notare che nei diversi trimestri dell’anno quasi tutte le città hanno sempre spuntato variazioni positive. Sebbene con tassi più moderati, anche i comuni della provincia delle grandi città evidenziano segnali di ripresa, con un incremento annuo complessivo del +3,4%.

In calo i prezzi delle abitazioni
La ripresa è sicuramente supportata anche dalla discesa dei prezzi delle abitazioni che, come segnalato dall’indice dei prezzi Ipab, pubblicato dall’Istat, negli ultimi tre trimestri del 2014 risultano ancora in calo, con tassi pari a -1%, -0,7% e -0,5%.

Più mutui erogati per acquistare casa
Nel 2014, il numero di compravendite di abitazioni acquistate con l’ausilio di un mutuo ipotecario, il 40% circa del totale di acquisti di abitazioni effettuati da persone fisiche, è in crescita del 12,7% rispetto all’anno precedente. Circa 19,3 risultano i miliardi erogati per l’acquisto di abitazioni, in rialzo del 10%. La diminuzione del tasso di interesse, che scende di circa mezzo punto percentuale, e del capitale medio erogato (119mila euro, rispetto ai 122mila dell’anno precedente) si ripercuotono sulla rata, che scende a 631 euro mensili (-7% rispetto al 2013).

Segnali positivi anche nei settori non residenziali
Più volatili i settori del comparto non residenziale, che vedono affiancati i rialzi del commerciale e del produttivo alla perdita del terziario. Nonostante la ripresa appaia complessivamente più lenta, gli incrementi di compravendite di unità a destinazione commerciale sembrano non solo consolidarsi grazie agli incrementi, anche piuttosto sostenuti, osservati negli ultimi due trimestri dell’anno (+9% e +14,1%), ma coinvolgere anche tutte le aree del Paese. Resta in sofferenza il mercato degli uffici che, con tre segni negativi registrati nei prime tre trimestri (-10,3%, -6,9% e -2%) e un timido segnale di rialzo nel quarto trimestre (+0,3%), chiude l’anno con un calo degli scambi del 4,6%.

 

 

 

FONTE: Fisco Oggi – Rivista Telematica dell’Agenzia delle Entrate

AUTORE: Erika Ghiraldo

 

 

 

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