La Corte di Cassazione ha fornito importanti precisazioni in materia di diritti dei dipendenti, chiarendo che è illegittimo il licenziamento del lavoratore che ha denunziato il datore di lavoro. Ecco le motivazioni.
Illegittimo il licenziamento del lavoratore che ha denunziato il datore di lavoro. Nel caso specifico, a seguito di un’ordinanza cautelare che riteneva illegittima l’assegnazione di una lavoratrice a determinate mansioni, questa presentava una denuncia nei confronti del datore di lavoro avente ad oggetto la dolosa inosservanza di tale provvedimento.
Ritenendo calunnioso il contenuto di tale denuncia la società, che affermava di non essere mai stata a conoscenza di tale ordinanza, licenziava la dipendente. Contestandole di aver mosso un’accusa con la consapevolezza della sua infondatezza.
E così il caso è finito alla Cassazione, che con Sentenza n. 18410/2019 ha deciso in favore della dipendente.
Illegittimo il licenziamento del lavoratore che ha denunziato il datore di lavoro
La Suprema Corte, precisando che la sentenza impugnata si fondava sull’accertamento della circostanza per la quale quando la lavoratrice aveva sporto denuncia contro il datore di lavoro non aveva mosso un’accusa consapevolmente infondata, ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dal datore di lavoro.
I giudici della Cassazione infatti hanno ritenuto che la denuncia da parte del dipendente di fatti di potenziale rilievo penale non potesse costituire giusta causa o giustificato motivo soggettivo di licenziamento, a meno che la denuncia non avesse natura calunniosa.
La sentenza ha poi evidenziato, respingendo il relativo motivo di reclamo, che il provvedimento cautelare conteneva ben precise prescrizioni. E inoltre:
- la previsione di una limitazione temporale per l’assegnazione della lavoratrice alle mansioni di pulizia,
- una determinata cadenza periodica,
- la necessità di un preavviso
- e il divieto di uso di determinati prodotti chimici, nonché l’obbligo di mascherine protettive.
In buona sostanza questo tipo di licenziamento è considerato assolutamente ritorsivo e passibile di sanzioni, anche gravi, per il datore di lavoro.
A questo link il testo completo della Sentenza.