Il MIC adotta la direttiva UE sul copyright. Norme chiare e meccanismi trasparenti, adeguati all’era digitale nella bozza del decreto.


Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema preliminare di decreto legislativo che recepisce la Direttiva UE 2019/790 sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale.

“Con il recepimento della Direttiva Copyright viene rafforzata la tutela degli autori e degli artisti con norme chiare e meccanismi trasparenti e adeguati all’era digitale.”
Così il Ministro Dario Franceschini commenta il decreto che sarà all’esame del Parlamento per poi essere adottato definitivamente dal Cdm.

Il testo è frutto di un’intesa con il Dipartimento dell’editoria e con diverse amministrazioni. Nonché di un costante dialogo con le associazioni e le rappresentanze di categoria del settore.

La Direttiva modernizza il quadro giuridico della UE in materia di diritto d’autore adattandolo alle nuove modalità di accesso ai contenuti online da parte degli utenti e assicurando un elevato livello di protezione rispetto alle problematiche dovute agli sviluppi tecnologici degli ultimi anni, che hanno condotto alla circolazione incontrollata dei contenuti sulla rete.
Il provvedimento europeo crea un quadro completo in cui il materiale protetto dal diritto d’autore, i titolari dei diritti, gli editori, i prestatori di servizi e gli utenti possano beneficiare di norme più chiare, trasparenti e adeguate all’era digitale.

Responsabilità delle piattaforme per le violazioni di copyright

Il nuovo decreto prevede che le piattaforme online – social network incusi – quando concedono l’accesso pubblico ad opere caricate dai loro utenti, protette dal diritto d’autore, hanno l’obbligo di ottenere un’autorizzazione da parte dei titolari dei diritti.
Alcune tipologie di contenuti, come le enciclopedie online, i repertori didattici e scientifici, i prestatori di mercati online, i servizi cloud, sono escluse dall’obbligo.

Tutela per le pubblicazioni giornalistiche on line

La legge introduce un nuovo diritto a favore degli editori di giornali per l’uso dei propri articoli da parte delle società di monitoraggio media e rassegne stampa. Inoltre è previsto il diritto per i giornalisti di ricevere una quota dei proventi attribuiti agli editori.

Il diritto non è riconosciuto in caso di usi privati o non commerciali da parte di singoli utilizzatori, né in caso di collegamenti ipertestuali o di uso di singole parole o di estratti molto brevi.

Spetterà ad AGCOM adottare un regolamento che individui i criteri per la determinazione dell’equo compenso e della negoziazione tra le parti.
Le piattaforme online dovranno fornire alla parte interessata ogni dato idoneo a determinarne la misura.

In caso di mancata comunicazione dei dati, la sanzione amministrativa pecuniaria applicata arriverà fino all’1% del fatturato.

Trasparenza e adeguamento all’era digitale

Il decreto prevede una serie di misure atte a garantire maggiori tutele per artisti e autori.

  • Obbligo di trasparenza: autori, artisti interpreti ed esecutori otterranno regolarmente informazioni aggiornate sullo sfruttamento delle proprie opere dai soggetti cui hanno concesso i diritti.
  • Istituzione di un meccanismo di adeguamento contrattuale: autori, artisti interpreti ed esecutori hanno diritto a una remunerazione ulteriore, qualora quella inizialmente pattuita si rivelasse sproporzionatamente bassa rispetto ai proventi generati dallo sfruttamento delle loro opere.
  • Diritto di revocare la licenza in esclusiva in caso di mancato sfruttamento.
  • Introduzione del principio della remunerazione proporzionata al valore potenziale o effettivo dei diritti concessi, nonché commisurata ai ricavi che derivano dal loro sfruttamento.
  • Estensione delle tutele agli spettacoli teatrali in streaming, che vengono equiparati a opere audiovisive. La tutela dei diritti è assicurata anche a nuove figure professionali, come il direttore del doppiaggio e l’adattatore dei dialoghi.

Ampliamento dell’utilizzo di materiale protetto da copyright

Viene aggiornata la disciplina delle eccezioni al diritto d’autore, adattandola ai cambiamenti tecnologici per consentire l’utilizzo del materiale pubblicato in rete. Attualmente tali eccezioni riguardano i settori dell’istruzione, della ricerca e della conservazione del patrimonio culturale. Ma gli utilizzi digitali non sono previsti dalle norme in vigore, che risalgono al 2001.

Utilizzo delle opere fuori commercio

La nuova disciplina risponde infine all’esigenza di favorire un maggiore accesso online a opere tutelate dal diritto d’autore, prevedendo che un’opera sia fuori commercio quando non è disponibile da almeno dieci anni tramite i consueti canali commerciali all’interno dell’Unione europea, in qualsiasi versione o supporto.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it